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Tutti a parlare del redditest...di fronte al MARCHIO DELL'INFAMIA di un'INSOSTENIBILE PRESSIONE FISCALE al 70%

Creato il 22 novembre 2012 da Beatotrader
Tutti a parlare del redditest...di fronte al MARCHIO DELL'INFAMIA di un'INSOSTENIBILE PRESSIONE FISCALE al 70% In questo Blog già tempo fa vi sbattei in faccia
il NUMERO DELLA VERGOGNA
il MARCHIO DELL'INFAMIA 
il MARCHIO A FUOCO DELLE NOSTRE IMPRESE e PARTITE IVA, della parte Produttiva del nostro Paese
70% (e forse anche qualcosetta di più...)
di PRESSIONE FISCALE REALE
il che è un CRIMINE ben peggiore dell'evasione fiscale come autodifesa per sopravvivere...
Tanto più perchè questo terrificante 70%
TI SPREME proprio durante una Crisi Epocale
e proprio durante la globalizzazione selvaggia, che già ci fa un culo così a livello di concorrenzialità...
Ed è anche controproducente ed autolesionistico, perchè fai strage di contribuenti...ed i contribuenti morti notoriamente non pagano più le tasse...
vedi il mio post che, come spesso capita, è stato anticipatore: Italia: sgobbi per 100 e ti lasciano 30 (e con quel 30 non ci campi)
Poco alla volta anche le fonti ufficiali e blasonate
stanno arrivando ai miei conteggi
Fisco/ Malavasi (Cna):Pressione su profitti alle stelle, al 68,5%
Ed addirittura i "fichetti" della Price Waterhouse Coopers:
.....La società di consulenza Price Waterhouse Coopers ha calcolato  il livello di onerosità fiscale complessiva su una impresa-tipo di 60 dipendenti in giro per il mondo, su un campione di 185 paesi. Il nostro paese resta in condizione pre-agonica.
Utilizzando un indicatore composito, fatto di numero di adempimenti, ore dedicate alla compilazione delle dichiarazioni e pressione fiscale complessiva,
l’Italia è alla posizione 131, con 15 adempimenti fiscali che richiedono un totale di 269 ore.
Ma il dato drammatico è quello della pressione fiscale complessiva.

Da esso emerge che le aziende italiane, così come definite nel campione PWC, hanno un tax rate totale del 68,3 per cento.............

 L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE NON GODE DEL PRIVILEGIO DEI SUSSIDI STATALI.
CARI LETTORI, PRIMA DI CONTINUARE A LEGGERE IL POST, FATE LA VOSTRA PARTE: CLICCATE SUI DUE VIDEO PUBBLICITARI
 


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.....su cui gli oneri sociali pesano per circa due terzi......
....Se a questo tax rate sommate il costo del credito, potete solo stupirvi del fatto che in Italia esista ancora un sistema delle imprese, anche se non è chiaro per quanto tempo.
La terapia? La solita: tagliare il cuneo fiscale, di almeno 20-25 punti percentuali.....
from Phastidio
Tutti a parlare del redditest...di fronte al MARCHIO DELL'INFAMIA di un'INSOSTENIBILE PRESSIONE FISCALE al 70%
Se volete girarla in un altro modo...
vi basterà rileggere il mio post: L'ardua impresa di fare impresa in Italia: all'estero gli utili triplicherebbero
Intanto mentre siamo qui a parlare di minkiate da Gestapo
come il redditest/redditometro (in attesa che arrivi il terrificante controllo sui nostri conti correnti)
e che in Italia 1 famiglia su 5 sarebbe di Evasori brutti e cattivi (questi sarebbero i risultati degli "algoritimi" di Befera...)
Intanto...
I VERI EVASORI, I PESCI GROSSI, I SOGGETTI FORTI
beh...quelli rimangono fuori dal mirino di Befera e soci
vedi il mio post: Mettiamo nel mirino la VERA EVASIONE (delle MULTINAZIONALI...), invece di dare in pasto al popolo dei dipendenti gli Autonomi/PMI con la BMW (?)...
Dice bene Paragone:
Il redditest fatelo alle banche!
Partiamo dalle cifre. Il numero “boa” è un range compreso tra i 120 e i 150 miliardi: tanto secondo l’Istat, è l’imponibile sottratto all’erario.
Ora, domando al presidente Monti e al numero uno di Agenzia delle Entrate Befera, è mai possibile pensare sul serio che a questa cifra ci si arrivi per gli scontrini non emessi, per le fatture in nero non rilasciate dall’idraulico o per le ore in nero pagate all’insegnante di ripetizione?
La risposta di chi ha un quoziente intellettivo medio è no. No, no e ancora no.
A queste cifre ci si arriva perché c’è un numero “ristretto” di soggetti che evade per cifre da capogiro.

Mesi fa il generale della Guardia di Finanza Bruno Buratti denunciò che in una indagine fu sequestrata “una fattura falsa che riportava come imponibile un miliardo di euro e Iva per 200 milioni: un danno per lo Stato di oltre 500 milioni di euro”.
Lo stesso comandante, per meglio spiegare il danno, aggiunse che era “come se, per due mesi, nessun bar d’Italia rilasciasse lo scontrino fiscale per i 70 milioni di cappuccini o caffè bevuti ogni giorno dagli italiani”.
Allora, porca vacca, lo sanno benissimo chi sono i grandi evasori!
Eppure siamo qui a menarla con titoloni da qualunquismo fiscale contro le famiglie che evadono. Allora sia chiaro che su dieci contenziosi col fisco, questo ne perde sei; per non dire dei casi in cui le cartelle pazze di Equitalia hanno portato allo scoperto casi imbarazzanti per la stessa società di riscossione dei crediti. Insomma, è chiaro il bersaglio facile del qualunquismo fiscale.
Così, nella foga della scrittura, non avanza inchiostro per i grandi evasori.

Tra questi le banche, le quali nascondono al fisco non pochi soldini.

......“il fisco ha mosso contestazioni alle banche per una somma tra i quattro e i cinque miliardi di euro di imposte non pagate e sanzioni...........
.....Allora, è fondata o no l’impressione che le banche siano i soli soggetti che si avvantaggiano di questa trattativa con Agenzia delle Entrate e di contro che lo Stato è l’unico che ci perde? Io credo di sì, dunque i pistolotti sulle famiglie che vivono al di sopra dei loro redditi o sui redditest sono ri-di-co-li. Tanto più perché Befera non fa la morale ai vip che evadono e poi si sistemano in qualche modo...........
LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO
e dice bene Grillo:
Il politometro
Premessa: sono contro l'evasione fiscale e ritengo che gli evasori vadano perseguiti, in particolare i grandi evasori, ad esempio quelli protetti dallo Scudo Fiscale del Pdl/pdmenoelle con l'obolo del 5%, i cui nomi dovrebbero essere resi pubblici dal Tesoro
La dichiarazione dell'Agenzia delle Entrate odierna chiama in causa 4,3 milioni di famiglie che potenzialmente evadono il fisco. Lo afferma lo staff di Befera, in virtù di un algoritmo, "il redditometro", che valuta entrate e spese.
In sostanza, se uno spende più di quanto guadagna, potrebbe dover dimostrare dove ha preso i soldi. In Italia, come sanno anche i cani, molte famiglie vivono di prestiti dei parenti per sopravvivere o attingono ai risparmi. Sono anche loro potenziali evasori? Quello che disturba non è la lotta all'evasione in sé,
ma l'accanimento mediatico, nel voler far passare gli italiani come popolo di evasori, come se la causa del disastro economico, di cui non si vede la fine, non sia attribuibile al debito pubblico, alla corruzione, alla totale incapacità e rapacità nell'amministrare la cosa pubblica.
Dopo la guerra agli scontrini negli agriturismi e sul Ponte Vecchio di Firenze, senza nel contempo dare alcuna incentivazione ai piccoli commercianti, incuranti che i negozi stanno chiudendo a decine di migliaia, viene ora introdotta la presunzione di reato affidata a un programma.
Befera ha garantito che entrerà in funzione a gennaio 2013 e che "Noi lo adopereremo con la massima cautela e soltanto per differenze eclatanti tra le spese e i redditi dichiarati".
Cioè? Chi decide? Su che base? Con quali regole? Che vuol dire "massima cautela"? Che significa "differenza eclatante?".
Il risultato è che nessuno, anche se disoccupato, spenderà, o dichiarerà più nulla, per non finire sul banco degli imputati.
Vorrei integrare la proposta del redditometro con il "politometro". Uno strumento che valuti la differenza tra ricchezza posseduta dai politici e dai funzionari pubblici dall'atto della loro nomina nell'arco degli ultimi vent'anni.......
Ecco perchè recentemente ho fatto il paragone con un campo di concentramento: L'Economia Italiana sta vivendo la sua "Auschwitz"? 
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