Ha aperto ufficialmente le porte al pubblico ieri alle 18.00 il Primo Piano del Mercato Centrale di San Lorenzo, a Firenze. Me lo ricordo ancora quando, parecchi anni fa andavo ancora a fare la spesa tutte le settimane e, per non essere spennata dai verdurai-gioiellieri del centro, facevo quattro passi in più per andare al grande Mercato Coperto. Indubbiamente caratteristico, con quei vecchi banconi di legno sui quali troneggiavano i veri protagonisti sotto forma di Frutta&Verdura; a tratti spoglio, ma sicuramente vivo, popolato dai “mercanti vecchia maniera“: quelli che ti facevano assaggiare le cose, che ti consigliavano come cucinarle (e per me era una festa) e che, insieme alla spesa, ti regalavano sempre un mazzolino di basilico “perchè in casa ci dev’essere“.
Oggi, invece, si presenta così: più ordinato, più “lucido” e sicuramente al passo con i tempi e con la tendenza che vede il cibo fare cultura ed entrare prepotentemente nelle vite di tutti. Non che prima non ci fosse, anzi. Però fa riflettere che ora che siamo un po’ tutti ridotti nei consumi, cucina, ristorazione e gusto siano gli argomenti principali che aleggiano intorno noi con le sembianze di corsi di cucina, grandi chef e programmi televisivi (ma anche con la semplice mania ossessiva del foodporn). Misteri della vita. Fatto sta che, per il progetto di riqualificazione di questo spazio, è stata scelta proprio la “restituzione della centralità agli artigiani del gusto“. Ed ecco i 3000 mq di spazio trasformarsi in 12 botteghe attrezzate per la vendita e la trasformazione dei cibi; circa 500 posti a sedere dove poter degustare e gustare i prodotti di questi selezionatissimi artigiani. Ma il progetto non si esaurisce qui. La cultura va fatta e diffusa: ecco quindi apparire la Scuola di Cucina all’interno del Mercato e anche l’Enoscuola. Immancabile uno spazio libreria e ristorazione sotto forma di una caffetteria, una pizzeria ed una caffetteria. Di dubbio gusto (appunto) l’inserimento di un “Fiorentina Store” (dai, ma nemmeno nel mercato ci risparmiano quei quintali di merchandising viola?!?). Meno male che, almeno per la selezione degli artigiani, i confini si siano spostati oltre le mura di Firenze, andando a pescare davvero tra i reali manipolatori di determinati cibi: “…le straordinarie mozzarelle di bufala prodotte da Angelo ed Emanuele Campomaggiore del caseificio Antico Demanio di Pignataro Maggiore (Caserta); i formaggi di mezzo mondo selezionati dall’affinatore Franco Parola di Saluzzo (Cuneo); le paste fresche, sia classiche che creative, del maestro pastaio genovese Raimondo Mendolia; il pane e la pasticceria del francese David Bedu, vice campione del mondo 2005 di panificazione; l’universo dolce di Cristian Beduschi con il suo The chocolate passion project (cioccolato, confetture e gelati), sede a Tai di Pieve di Cadore (Belluno).” E molti altri ancora. Una fusion culturale tra lo storico fiorentinissimo piano terra ed un primo piano di nuova concezione.
Un restyling anche estetico, non troppo invasivo, che ha lasciato intatte le antiche strutture in metallo (fighissime) ed andandoci ad incastrare queste botteghe realizzate con materiali leggeri e sovrastate da immensi lampadari di paglia. Molto meno interessante il logo: “un cerchio irregolare e un punto, disegnati a mano libera, a richiamare l’artigianalità che sarà la nota dominante delle “botteghe del gusto”.” La famosa artigianalità degli scarabocchi a mano libera…che comunque, come lo giri e lo volti, pare sempre una bistecca! ;)
Lo spazio sarà sicuramente più appetibile e più fruibile, aperto tutti i giorni dalle 10 di mattina a mezzanotte. Ma a me, queste cassette della frutta così ordinate…mi danno quasi fastidio ;) Sicuramente da farci una capatina presto…Chi non può, lo faccia almeno virtualmente…www.mercatocentrale.it