No, non è un post di commento all’attuale situazione politica (mi prendo ancora qualche giorno, perché tanto mi sa che qui le cose vanno per le lunghe…).
E’ il film che ho visto oggi. Indeciso tra questo e un altro, alla fine ho optato per questa opera prima di Rolando Ravello. Non so cosa ho perso, ma di questo ne sono rimasto soddisfatto.
In rete se ne può trovare facilmente la trama: una famiglia che tenta di ritornare in possesso del suo appartamento, occupato abusivamente durante la breve assenza per la comunione del figlio.
Quello che voglio sottolineare è che con questo film si ride e si sorride, ma si pensa anche, si riflette, con la giusta dose di sdegno. E non è vero che il film “non riesce a bilanciare i salti di registro dal tragico al comico” come ha scritto qualcuno: tutta la storia è tragicomica e non si eccede mai né in un senso e tantomeno nell’altro.
Ma la cosa che più mi ha colpito di questo film sono gli attori: non tanto Rolando Ravello, Kasia Smutniak, Marco Giallini (già apprezzato in Posti in piedi in paradiso) e Stefano Altieri (il nonno che tutti vorremmo avere). Bravissimi sono Raffaele Iorio (figlio del protagonista, il protagonista della comunione che ha “scatenato” la perdita della casa), Agnese Ghinassi (la figlia, che riesce a trasmettere la complessità e la ricchezza degli adolescenti) e l’altro piccolo del quale non sono riuscito a trovare il nome, ma che ricopriva il ruolo del figlio dello stronzone di turno (il “cattivo” insomma).
Come ha scritto qualcuno, non è un film perfetto (e vorrei proprio vedere cosa lo è), ma più che piacevole.
Nella giornata di oggi, una boccata d’ossigeno.