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Tutti i miei sbagli

Creato il 29 agosto 2011 da Fredy73 @FedericaRossi5
Domenica d'agosto, qualche tempo fa prima di partire. Giornata tra lavoro e parte restante della famiglia dopo la partenza, in blocco, di genitori, amico B, collaboratore/roccia al giornale, collega amica e chi più ne ha più ne metta. Mi chiama mia sorella per un invito a pranzo. Accetto volentieri, dato che in settimana partirà anche lei con le bambine e il marito. Almeno li saluto. Poi le confido di aver scelto di nuovo Djerba per le mie vacanze e mi becco il terribile sguardo di disappovazione in modalità 3 (vedi post 52. La ragazza pon pon). Ma ci sta. D'altra parte non sono più una ragazzina (da un pezzo, direi!) e certo la partenza per l'isola della perdizione ha un che di ricerca anche edonistica. Soprattutto in questo periodo. Soprattutto dopo tutto lo stress accumulato. Torno a casa per un misto tra relax e lavoro. E perché lui sta per arrivare.
Bisogna tornare indietro a sabato. O forse a qualche mese fa. Quando ho iniziato a stringere amicizia con un uomo. Una bella persona. Simpatica. Solare. Intelligente. Mentre scrivo ho difficoltà a ricordare chi ha contattato chi per la prima volta. Sono quelle cose che nascono piano, nel tempo. E, arrivati a un certo punto, sai che possono finire solo in un modo. Il mio essere senza filtri ha subito messo in chiaro le cose. Così abbiamo giocato sulla linea dell'ambiguità per un po' di tempo. Lasciando che l'idea ci accarezzasse la mente. Più per gioco che per vera intenzione.
Poi sabato siamo usciti insieme. Una cena. O meglio vino con qualcosa da mangiare. E tanta allegria. Sarà stato l'alcool, ma la chiacchiera e gli argomenti ci hanno messo a nostro agio. Pure troppo. Al punto che, come solo si può fare tra vecchi amici, abbiamo iniziato a scherzare sul sesso. C'erano tutti i presupposti per concludere in gloria la serata. Ma incredibilmente non è accaduto niente. fermi sotto casa mia, entrambi abbiamo evitato battute da clichè cinematografico: "Vuoi salire a bere qualcosa?" o "Salgo da te a bere qualcosa?". Niente. Eppure la tensione sessuale c'era.
E' stato solo il giorno dopo, quando ci siamo risentiti, che abbiamo scoperto le carte. Giocando, come in questi mesi. Ma con la sensazione di farlo sempre più vicini al fuoco.
E alla fine è venuto da me. A casa. Nel mio completo e inusuale imbarazzo. Non c'è voluto molto perché finisse come da copione. Ed è stato anche molto bello.
E allora perché sento di aver commesso un fatale errore? Che ci fa il senso di colpa nella mia vita senza remore?
Articolo originale di Federica Rossi per Poco sex e niente city. Non è consentito ripubblicare, anche solo in parte, questo articolo senza il consenso dell’autrice.

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