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Tutti i motivi della candidatura alle primarie del PDL dell’Avvocato Alfonso Luigi Marra.

Creato il 15 novembre 2012 da Yellowflate @yellowflate

Tutti i motivi della candidatura  alle primarie del PDL dell’Avvocato Alfonso Luigi Marra.Riceviamo e pubblichiamo una lettera dell’avvocato Marra, candidato alle primarie del PDL. Il testo spiega i  motivi  della candidatura dell’avvocato Marra alle primarie.

Ci sono dei  i motivi per i quali  l’avvocato Marra crede  di avere forse possibilità di vincere le primarie.

Secondo quello che scrive l’avvocato sarebbe “dato infatti per scontato che, a partire da Alfano, tutti i candidati sono legatissimi a Berlusconi, tuttavia, per i motivi che ti dirò di seguito, credo saranno costretti, già da subito, e comunque ove vincessero, a non schierarsi con lui, e a causare così la sua rovina e la perdita dell’enorme potenziale di cambiamento che il PDL ha accumulato dal 1992 e può oggi esprimere. ”

L’avvocato nel testo rendo noto il suo cellulare che non pubblichiamo per privacy, ma si rende disponibile in prima persona per chiunque voglia aiutarlo a raccogliere le firme che ricordiamo debbono essere consegnate entro le ore 12 del 24.11.12.

Per la candidatura servono 10.000 firme (massimo 2.000 per regione).

Scrive Marra : “Il mio ragionamento è che siamo poveri perché le banche prendono almeno il 90% del denaro lasciandone non più del 10% alla collettività, per cui è inutile avere progetti se prima non si riesce a rovesciare quel rapporto, o almeno ad aumentare fortemente i soldi destinati alla società. Sennonché le banche sono difese dalla magistratura, dalle polizie, dall’apparato burocratico, da buona parte del pubblico impiego, dalla sinistra e da quasi tutti i media, compreso internet, dove, da google a wikipedia a facebook, tutto ciò che conta è delle banche o a loro legato. Banche e loro ‘gendarmi’ contro i quali – da anni – non ho timore né difficoltà a scontrarmi, come non ne avrei a sconfiggerli, se mi si desse la visibilità per affrontarli, mentre nessun altro candidato può fare altro che assecondarli (o mimare un po’ di dissenso) per non essere schiacciato. Banche e loro ‘gendarmi’ che, peraltro, mi hanno sì sempre contrastato per difendere i loro interessi, ma, innanzitutto, mi hanno sempre condiviso (perché le ho affrontate in base alle mie tesi giuridiche risultate fondate negli anni), e inoltre, ora che la crisi sta attanagliando anche loro, mi aspetto inizino a sostenermi. Ma, ciò detto, veniamo alla questione nodale della posizione che occorre avere verso Berlusconi, che, nel 1996, io stesso ho contrastato per motivi però oggi superati (la democratizzazione del partito), ma che ritengo vada ora difeso strenuamente per evitare si ripeta quel che accadde nel 1992, e cioè che il regime (banche e ‘gendarmi’) riesca a evitare il cambiamento distogliendo da sé l’opinione pubblica con il diversivo del sacrificio di qualche capro espiatorio, a partire da Berlusconi. Una difesa di Berlusconi impossibile per coloro che non abbiano la forza di affrontare il regime che, per simulare il cambiamento, ha bisogno di sacrificare Berlusconi indebolendolo fin quando un PM si inventerà qualche reato atto a ottenere il suo arresto e la confisca del suo patrimonio. Avverrà cioè che uomini che gli devono tutto e lo amano, non avendo però la forza di difenderlo, saranno costretti, per cercare (vanamente) di salvarsi loro, ad allearsi con i suoi nemici.Una difesa che, se venissi chiamato io ad assumerla, condurrei, tra l’altro, costringendo ogni imprenditore che vantasse la sua onestà a dimostrare sul serio quanto è stato capace di non evadere le tasse o di non fare falsi in bilancio. Perché la verità è che qui le leggi le violano tutti, dalle aziende, che sono costrette a farlo per necessità, o non avrebbero margini, alla magistratura e alle polizie che, salvo le eccezioni, speculano in massa sui ruoli perché vogliono anche loro addentare la vita. Problemi risolvibili solo ridistribuendo i soldi che vanno tolti alle banche e riducendo le tasse alla ‘generale’: una tassa secca (senza bilancio tra il dare e avere) variabile diciamo dall’1% al 20% secondo i tipi di beni, servizi o prestazioni. Perché il resto delle tasse sono illegittime e servono solo (incredibilmente) a rastrellare i soldi inverati per comprare dalle banche centrali i soldi da inverare (vedi il doc. sul signoraggio da marra.it), che gli Stati devono invece produrre da sé a costo zero. Tasse che servono anche a realizzare, per fini di predominio, la criminalizzazione dei cittadini quali ‘evasori’, ‘riciclatori’ ecc. e che sono invece esse un crimine al quale la sinistra e la collettività soggiacciono, non certo perché vi hanno interesse, ma perché non sanno quel che fanno. Denaro frutto dell’abolizione del signoraggio con il quale: -si istituirebbero i sussidi a tempo indeterminato, pari alle retribuzioni, per i disoccupati, perché si sapeva che le macchine avrebbero liberato l’uomo dalla schiavitù del lavoro, e ora quella liberazione non può divenire disoccupazione; -si cesserebbe questa ignobile opera di restrizione delle pensioni; -si finanzierebbero con larghezza le imprese ai fini di un’enorme riconversione industriale, perché la vera ragione della crisi è che gli attuali beni di consumo non li si riesce più a vendere e, quando ci si riesce, non si riesce più a guadagnare; sicché occorre iniziare delle opere di ristrutturazione e bonifica della terra, delle acque e del cielo, a partire dalle città, nonché di riconversione energetica, dei trasporti, della sanità e insomma di tutto, che richiederebbero il lavoro dell’intera collettività per 40 anni. Oltre a moltissime altre riforme che non ho qui lo spazio di elencare, ma delle quali parlo da anni, quali l’etichettatura dei prodotti agricoli e ittici nella vendita al dettaglio, la sostituzione del polistirolo con un polistirolo fatto di cereali, la meccanizzazione della giustizia, l’abrogazione delle abominevoli norme promulgate da Monti, a partire da quelle in favore delle banche e quelle contro la giustizia, i pensionati, i deboli eccetera. Quanto alla mia posizione ideologica essa è aperta a tutto. Penso infatti che la sinistra erri nel sacrificare l’individuo, la destra nel privilegiarlo e il centro nel porsi a mezza strada tra due errori, e credo invece che l’individuo debba potersi sviluppare liberamente, come piace alla destra, purché, così come non può che piacere anche alla sinistra, il suo sviluppo sia funzionale allo sviluppo della società.”
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Per conoscere il curriculum politico dell’avvocato Marra abbiamo consultato wikipedia e qui riportiamo la scheda:

È avvocato cassazionista con studio a Napoli

Nel 1987 fondò il Partito di Azione per lo Sviluppo, definito, nel documento Causa della fondazione ed ideologia del PAS, «né di destra né di sinistra né di centro».

Sempre nel 1987 fondò anche l’associazione FermiamoLeBanche, che si prefigge l’obiettivo di contrastare il sistema bancario ed il signoraggio

Nel 1989 la prima pagina de La Stampa si occupa della sua battaglia legale e politica per poter rivedere i suoi figli.. Della stessa storia si occuperà l’anno dopo il Maurizio Costanzo Show

Dal 1990 inizia a farsi notare anche come promotore dei suoi libri autopubblicati[5]. Iniziò acquistando ogni sabato un’intera pagina di Mercurio, l’allora supplemento culturale settimanale de la Repubblica Chiuso Mercurio nel 1991, dal 1992 Marra fece altrettanta opera promozionale con l’analogo TuttoLibri de La Stampa. Tanto su Mercurio quanto su TuttoLibri le redazioni non gradirono le pagine acquistate da Marra. In particolare Furio Colombo lo stroncò spiegando che «Marra, per quel che capisco, appartiene a un nuovo tipo di autori, quelli che non solo provvedono alla composizione del testo ma anche alla creazione del mercato» Marra diventa noto come «l’avvocato inonda-giornali» o «avvocato grafomane», come l’ha definito Massimo Gramellini, o anche «psico-avvocato» (Pino Corrias)

Ex comunista e socialista, viene eletto deputato alle elezioni europee del 1994 con 56.592 preferenzenelle liste di Forza Italia, che però lasciò nel 1996, rimanendo iscritto al gruppo politicoUnione per l’Europa (del quale faceva parte anche il gruppo Forza Europa), come rappresentante del Partito di Azione per lo Sviluppo. Durante il mandato parlamentare europeo, fu coordinatore per il gruppo Forza Europa della Commissione per gli affari istituzionali del Parlamento Europeo e poi membro della stessa in seguito alle sue dimissioni da Forza Europa. Fu altresì membro della Commissione pesca dell’europarlamento e della Delegazione per le relazioni con l’Australia e la Nuova Zelanda

A commento dell’elezione di Marra a eurodeputato, Mirella Appiotti, giornalista de “La Stampa” avanzò l’ipotesi che lo sforzo economico per autopromuoversi fosse in realtà utile a favorire tale evento.

Sempre nel 1994 Marra acquistò uno spazio settimanale su Rete Mia per esprimere il suo «punto di vista politico».

Nel 1997 avanzò la candidatura a sindaco di Napoli, poi ritirata per problemi giudiziari
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Alle elezioni europee del 1999 si ricandidò nella circoscrizione Italia meridionale per il Centro Cristiano Democratico, ottenendo 7.921 preferenze, insufficienti per la rielezione-

Sempre nel 1999 Carla Benedetti, a proposito dei libri di Marra, li definì «di non facile classificazione a giudicare dai titoli che si sono susseguiti», prendendo a modello la sua strategia promozionale per definire la figura dell’«autore senza opera»

Dal 2010 Marra ha ripreso a promuovere le sue opere con spot televisivi sulle reti RAI, che gli hanno reso una discreta e non sempre positiva popolarità[23]. In modo particolare uno spot televisivo del 2010 che vedeva come testimonial Manuela Arcuri, è stato definito da Aldo Grasso «un piccolo diamante di coatteria, così brutto da sfiorare il sublime (…) un esempio involontario di kitsch, dicamp e di trash, un brutto non intenzionale ma che poggia sul candore con cui è stato messo in opera l’artificio» Marra ha risposto alle critiche precisando «di aver utilizzato il mezzo più convenzionale del mondo nella maniera più normale. Quel che nessuno vuole dire è che la differenza, nel mio caso, la fanno i contenuti»e sostenendo che «il potere non vuole che io scriva». Nel 2011 nuovi testimonial sono poi stati Lele Mora, Karima El Mahroug, meglio nota come la Ruby dell’omonimo caso politico-giudiziarioe infine Sara Tommasiche appare completamente nuda, nel video di lancio dell’incontro costitutivo del Comitato Promotore del referendum contro gli illeciti bancari (Roma, 26 novembre 2011).

Sul versante politico, alle elezioni regionali campane del 2010 Marra ha guidato la lista Alleanza di Popolo, che con il Popolo della Libertà ed altri sosteneva la candidatura a Presidente di Stefano Caldoro, poi eletto. La lista ha ottenuto 39.460 voti (1,43%) e un seggio nel Consiglio regionale[31]. L’elezione a consigliere del candidato di Alleanza di Popolo, Roberto Conte, consigliere uscente prima in forza ai Verdi e poi al Partito Democratico, è stata tuttavia sospesa in quanto il candidato è stato condannato nel 2009 in primo grado a due anni per concorso esterno in associazione camorristica e voto di scambio. Al suo posto nel Consiglio regionale campano siede per 18 mesi Carmine Sommese, quindi Conte viene reintegrato in attesa del giudizio definitivo.

Nel 2012 si candida alle Primarie de Il Popolo della Libertà.>

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