Tutti i segreti della Fontana di Trevi
“Marcello…come here”. Così Anita Ekberg, avvolta in un vestito nero mentre si bagna nelle acque della fontana di Trevi, chiama Marcello Mastroianni. Ed è proprio grazie al film “La Dolce Vita” che questa fontana è diventata così celebre e famosa in tutto il mondo! Oggi però vogliamo svelarvi tutti i suoi segreti più celati e nascosti. Sapevate per esempio che è la fontana più grande di Roma? E cha ha origini antichissime? La storia della Fontana infatti è collegata alla costruzione dell’acquedotto Vergine che risale ai tempi dell’imperatore Augusto, il più antico acquedotto di Roma tuttora funzionante!
Il nome Trevi invece sembra derivare dalla posizione stessa della fontana, situata proprio in un treio, all’incrocio cioè di tre vie.
La forma della piazza invece, rivolta verso il Quirinale, sembra essere stata opera del Bernini che incaricato da papa Urbano VIII (Barberini) iniziò i lavori di sistemazione grazie ai proventi ottenuti tramite una sgraditissima tassa sul vino imposta ai romani che fece sentenziare a Pasquino (la più celebre delle statue parlanti): “Per ricrear con l’acqua ogni romano /di tasse aggravò il vino papa Urbano”. Con la morte del papa, i lavori furono abbandonati.
Trascorsero quasi 60 anni prima che un altro papa, Clemente XI, si ponesse di nuovo il problema di trovare una soluzione alla fontana di Trevi: i progetti presentati non ebbero però alcun successo. Finalmente, nel 1731, Nicola Salvi scegliendo come tema principe per la fontana il mare, si aggiudicò la commissione dell’opera: al centro troneggia Oceano che guida un cocchio trainato da cavalli alati guidati a loro volta da Tritoni. E sapete cosa rappresentano i due cavalli? Il cavallo agitato (a sinistra) con posa dinamica e il cavallo placido (a destra) rappresentano gli analoghi momenti del mare: a volte calmo a volte agitato. I pannelli nella porzione superiore raccontano la storia della costruzione dell’acquedotto Vergine.Lo sapete che la decorazione della fontana comprende 30 specie di piante? Vi sono grappoli d’uva, fichi,
edere, canne, piante sempreverdi e molte altre ancora. Ci sono anche alcuni animali: lumache e lucertole… l’invito è quello di andare a caccia e scoprirli tutti! La tradizione di lanciare una moneta dentro la fontana, voltandole le spalle, per propiziarsi un futuro ritorno nella città, è un fatto universalmente conosciuto. Ma sapete perché si fa? È probabile che tale credenza derivi dall’antica pratica di gettare nelle fonti sacre piccoli doni per propiziarsi la divinità, come per esempio nei pozzi dei desideri!Ultima curiosità. Sulle rocce che coprono il parapetto sulla sinistra della fontana, è stato scolpito un grande vaso di travertino che i più chiamano “Asso di coppe” proprio per la forma che ricorda il simbolo delle carte da gioco. I pettegolezzi del tempo (ma non solo, l’aneddoto sembra infatti abbastanza accreditato) riferiscono che proprio il Salvi avesse deciso di posizionare il vaso in quel punto per disturbare la vista di un barbiere che aveva lì una bottega e che continuava a criticare il lavoro dell’architetto. Che smacco!
Autore: L’Asino d’Oro Associazione Culturale (www.lasinodoro.it)
Fotografie della Fontana: Fonte L’Asino d’Oro Associazione Culturale
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