E’ degno di ammirazione il Pi greco
tre virgola uno quattro uno.
Anche tutte le sue cifre successive sono iniziali,
cinque nove due, poiché non finisce mai.
(W. Szymborska, Pi greco)
Articolo di Sabrina
Il mese di marzo è il mese della primavera, il mese della festa del papà, il mese pazzerello. Le gemme fanno capolino sui rami, l’aria profuma di buono ed è gravida di promesse, di piogge leggere e del tepore di un sole che inizia ad essere protagonista delle giornate…
Fino a qui nulla di nuovo, vero? Marzo, però, riserva un’altra perla, di cui forse non tutti sono a conoscenza. E’ un giorno particolare dei trentuno che lo compongono. Precisamente il “quattordicimarzo”. Scritto all’anglosassone sarebbe 3.14: le prime tre cifre (approssimate al centesimo) di un numero “degno di ammirazione”, conosciuto come pi greco (in simbolo π ).
Nel 1988, per iniziativa di uno scienziato statunitense, a San Francisco si è tenuta la prima celebrazione del “Pi Day”: una grande festa della matematica. Da allora, il quattordici marzo, in ogni parte del mondo, le iniziative si sono moltiplicate: nelle scuole, nelle università, nei musei… “Tutti in festa con pi greco”!
Nella mia esperienza d’insegnate, non ho mai mancato l’appuntamento: protagonisti le ragazze, i ragazzi e la matematica.
Il bel libro di Anna Cerasoli (Editoriale Scienza) si rivolge a tutti coloro che, neofiti o esperti, vogliano lasciarsi affascinare e coinvolgere da questa materia troppe volte vissuta (o fatta vivere) come arida ed avulsa dalla realtà. Bambini, adulti, semplici curiosi sono chiamati a raccolta ed “invitati a fare”. Perché, come in tutti i testi di Anna Cerasoli, l’aspetto propriamente narrativo si coniuga e si concretizza in attività coinvolgenti e legate alla quotidianità.
In particolare, in questo libro, il lettore è guidato lungo tre percorsi paralleli grazie anche ad una grafica appositamente pensata.
Il primo è storico ed aneddotico: assistiamo all’entrata in scena del festeggiato (il pi greco), si racconta di Archimede, di Pitagora e di Eratostene ma anche di Didone e di Enea.
Come da anni ci ha abituati, Anna Cerasoli riesce, anche con questo libro, ad avvincere il lettore, a condurlo con sapienza ed accortezza lungo le strade della matematica. E’ un testo che può risultare utile in molteplici occasioni per ravvivare (o sostenere) l’interesse verso una disciplina affascinante che è compagna, molto più presente e visibile di quanto sembrerebbe, dei nostri giorni.
(età consigliata dai 10 anni)
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