All'Opera di Roma il maestro Muti ha diretto il Nabucco di Giuseppe Verdi in occasione della ricorrenza dei cento cinquant'anni della storia dell'Italia unita. Ma il maestro Muti come ha fatto in altre occasione non separa il teatro e la musica dalla vita e coglie l'occasione per rivolgersi direttamente al pubblico dal podio e con la bacchetta in mano con queste parole: "Il 9 marzo del 1842 Nabucco debuttava come opera patriottica tesa all'unità ed all'identità dell'Italia. Oggi, 12 marzo 2011, non vorrei che Nabucco fosse il canto funebre della cultura e della musica".
Il riferimento immediato è la temuta riduzione dei fondi che il Governo intende portare al bilancio per quel che riguarda il sostegno non solo del teatro ma alla cultura. Le parole sono accolte da applausi e da lancio di una pioggia di volantini che dicevano: "Italia risorgi nella difesa del patrimonio della cultura" e "Lirica, identità unitaria dell'Italia nel mondo".
Questa grosso modo la cronaca di un evento che, anche per effetto di una coreografia spontanea, ha unito il ricordo di un evento con l'attualità dell'oggi senza soluzione di continuità. Chiaramente il richiamo al taglio dei fondi destinati alla cultura è solo un dato immediato e molto concreto, quasi un simbolo delle contraddizioni di questa nostra Italia che appare sempre più minuscola.Ecco comunque il filmato che meglio delle mie parole ci farà vedere e capire quanto avvenuto.