Magazine Diario personale

Tutti nervosetti, nella blogosfera italiana...

Da Sambruno
Tutti nervosetti, nella blogosfera italiana... [FONTE: Stephanie Hider]
Santi numi ingudi! Avrei dovuto dare retta al mio Grillo Parlante, quella dannata vocina che mi sussurrava di limitarmi a leggere gli altri blog senza lasciare traccia della mia presenza - tranne che, ovviamente, su quelli che seguo e di cui, bene o male, conosco i padroni di casa. Non si può dire mezza parola! Su nessun argomento. Alla faccia degli inviti al confronto.  "Voi cosa ne pensate?" Eh, penso che col cavolo mi farò più fregare, la prossima volta che leggerò questa domanda! Al diavolo, anche se l'argomento fosse interessante e/o irresistibile per me. Perché l'unica risposta che si deve dare è "La penso esattevolissimevolmente come te e 'fanculo a chi non è d'accordo!" Ecco, rispondi così e okay: sei uno del branco e si può ehm... discutere, scrivendo tutti la stessa cosa - personalizzandola giusto quel poco per evitare che sotto ogni post ci sia una sfilza di "Ti quoto" e nient'altro. Già rispondere "sai che non avevo mai considerato la cosa dal punto di vista che hai espresso? Io ho sempre pensato che..." viene visto come il segnale per scatenare l'inferno. Se poi aggiungi anche un innocuo "non sono del tutto d'accordo", addio! Fucilazione immediata. Peccato che la mia non fosse una dichiarazione di guerra, ma un modo per iniziare un confronto. Pacifico, visto che non aggredisco nessuno - tanto meno in casa d'altri.
Eh, però ho osato esprimere una mia opinione, diversa da quella del bimbominkia blogger e del suo seguito di pecorelle.
Devo ricordarmene, la prossima volta che mi verrà la tentazione di dire la mia ^^
Certo, così l'interazione con gli altri va a farsi benedire - com'è andata a farsi benedire anche quella fuffa dello scambio tra autori. Ma non è che si possa fare granché, se l'atteggiamento corrente è quello di aggredire per ogni minima sciocchezza. Se l'atteggiamento corrente è quello di etichettare in modo spregiativo tutto quello che viene percepito come un'onta da lavare col sangue, come una provocazione.
Per quel che mi riguarda, a un certo punto preferisco depennare blog dalla mia lista di quelli da frequentare: ne guadagno in pace e salute. E non me ne sento affatto impoverita: quando il confronto costruttivo non c'è...
Tornerò a infestare il mio angolino e a fare capolino di tanto in tanto solo nel buon vicinato.
Il resto della blogosfera può continuare a sbranarsi.
Con l'augurio di buona e cospicua digestione.

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog