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Tutti nuotammo a stento: le condizioni del nostro mare

Creato il 02 agosto 2013 da Postscriptum

escremento a cada d'aliga

Dimenticatevi le nuotate olimpiche del commissario Montalbano in quel mare limpido che, nel congiungersi col cielo delle prime luci dell’alba, diventa un insieme di infinite sfumature di azzurro.

Parafrasando il titolo di una delle più belle canzoni di Fabrizio De André e stando alla conoscenza dei fatti il nostro mare, quello che bagna il litorale di Scicli con le spiagge di Donnalucata, Arizza, Cava D’Aliga, Costa di Carro e Sampieri, fino a confluire nelle spiagge di Marina di Modica, è inquinato.

Ma inquinato non è neanche la definizione più corretta per definire lo scempio in cui versano le condizioni del compagno di mille estati: il mare è una merda. E nel vero senso della parola.
Porzioni di escrementi umani vengono distribuiti in ordine sparso dalla risacca sul bagnasciuga dove bambini e adulti giocano e passeggiano; preoccupanti masse scure galleggiano a poche centinaia di metri dalla riva trasportate dalle correnti mentre schiuma e impurità varie ammorbano qua e la minacciando malattie come violenti conati di vomito, febbre e diarrea persistente che hanno afflitto un numero considerevole di bagnanti che, loro malgrado, hanno sfidato la sorte per concedersi un po di refrigerio.


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