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Tutti (o quasi) gli album di settembre che dovete ascoltare

Creato il 11 settembre 2015 da Signorponza @signorponza

Torna con una versione tutta nuova il Signor Ponza & Friends, torna anche l'unica rubrica che per segnalarvi le uscite del mese cita Sole di settembre dei Finley e non canzoni brutte dei Green Day. Durante la lunghissima pausa estiva sono usciti appena tre album di un certo peso: Blood di Lianne La Havas ( ★★★★meritatissime), Communion degli Years & Years ( ★★★★☆ ma gli vogliamo bene lo stesso) e Badlands di Halsey (per cui potete direttamente sostituire le con i ♥). Poco più sotto invece il listone di quello che ci aspetta a settembre.

IN USCITA IL 4 SETTEMBRE★★★★☆

Questo è un video di Michele Bravi che canta The Fault In Our Stars all'ITAtube: Michele Bravi è il vincitore di X Factor 7, ITAtube è una convention italiana dedicata al mondo di YouTube, The Fault In Our Stars la prima canzone di Troye Sivan. Troye Sivan invece è - in ordine rigorosamente cronologico - un cantante, un attore e per l'appunto uno youtuber. Delle centinaia di video condivisi con i suoi tre milioni di iscritti (più di Favij! più di Anna Oxa!) questi sono i più visti:

Tutti (o quasi) gli album di settembre che dovete ascoltare

Due dovete assolutamente vederli anche voi. Il primo è Happy Little Pill ed è la sua canzone di maggior successo: è uscita l'anno scorso, parla di depressione ed è semplicemente bellissima. Probabilmente l'avrete già sentita ma è una buona occasione per riascoltarla. L'altro invece è il filmato con cui Troye ha fatto coming out: certamente non un video unico nel suo genere, ma un esempio lampante di come i social network abbiano rivoluzionato e facilitato l'approccio alla propria identità sessuale - ne parla anche in una bella intervista rilasciata a Paper in cui spiega come Tumblr in particolare abbia avuto un ruolo fondamentale. Proprio sul suo Tumblr è cominciata la promozione del suo nuovo EP, Wild, uscito il 4 settembre e contenente sei tracce, ripartite in: 1) un duetto con i Broods 2) altre cinque canzoni.

Tutti (o quasi) gli album di settembre che dovete ascoltareNIENTE CHE NON VA
Tutti (o quasi) gli album di settembre che dovete ascoltareRESISTENZA
Neffa
★★
Tutti (o quasi) gli album di settembre che dovete ascoltareIN USCITA L'11 SETTEMBRETutti (o quasi) gli album di settembre che dovete ascoltareKISS KISS BANG BANG
Baby K
★★
Coez
Tutti (o quasi) gli album di settembre che dovete ascoltareI AM
Tutti (o quasi) gli album di settembre che dovete ascoltarePAPER GODS
Tutti (o quasi) gli album di settembre che dovete ascoltareLE STELLE NON TREMANO
Tutti (o quasi) gli album di settembre che dovete ascoltareDolcenera
Tutti (o quasi) gli album di settembre che dovete ascoltareLA VIE EST BELLE / LIFE IS BEAUTIFUL
Petite Noir

★★★★☆★★IN USCITA IL 18 SETTEMBREDuran Duran
Leona Lewis
★★★★★★☆IN USCITA IL 25 SETTEMBRE

Buona notizia: se vi piace Briga ma ritenete socialmente inaccettabile ascoltare Briga potete ripiegare su Coez. Cattiva notizia: magari non sull'ultimo album di Coez. Niente che non va è il terzo album in studio del rapper e, perlomeno dal primo furbissimo singolo La rabbia dei secondi, sembra proseguire la conversione al pop già sperimentata con discreti risultati nel precedente disco. In Non erano fiori, prodotto da un Riccardo Sinigallia in stato di grazia, c'era un buon bilanciamento tra sicure hit (Siamo morti insieme doveva essere il tormentone di un paio d'estati fa) e brani da uniposca e smemoranda (su tutte Ali sporche), col chiaro intento di conquistare MTV ancor prima della FIMI. L'operazione commerciale è riuscita a metà, ma fortunatamente Coez ha proseguito a testa bassa nel suo percorso, continuando a fare rap tradizionale con i featuring (nell'ultimo anno è corso in aiuto di Tormento, Clementino, Marracash e firmato la prima vera hit di Gemitaz & Madman), salvo poi consacrare la carriera solista al pop. Non c'è davvero niente che non vada.

Più che la Nicki Minaj Italiana, Baby K è la nostra Iggy Azalea: no money, no family, thirtytwo in the middle of Ostia Beach. E graziata da una serie di collaborazioni fortunatissime: Tiziano Ferro prima (Killer, disco di platino), Giusy Ferreri poi (quella canzone là, disco di diamante sulla fiducia). Lo stesso vale per Kiss Kiss Bang Bang che, in attesa di un Reclassified sanremese, incuriosisce più per gli artisti in gioco - Madh, l'hitmaker Federica Abbate - che per le tracce in solitaria. Sarà inevitabilmente il disco di Roma Bangkok - purtroppo Giusy si è lasciata scappare anche questa occasione - ma almeno mi permetterà di spammare per l'ennesima volta il mio schemino su quanto piccolo sia il mondo dei featuring:

Perché noi italiani non siamo da meno. pic.twitter.com/lvXvatHUVQ

- Matteo Z. (@Maxxeo) June 17, 2015

Eh sì, i tempi sono decisamente maturi per L'amore e basta! part II.

Dopo il divorzio artistico da Simon Cowell e l'allontanamento più o meno volontario dal mondo di X Factor, c'era una certa curiosità intorno al nuovo materiale di Leona Lewis. Per abbandonare un sodalizio tanto fruttuoso - Leona ha forse dato più credibilità al marchio X Factor di quanto non ne abbia data il programma a lei - dovevano esserci motivi validi: speravamo fosse una nuova direzione musicale coraggiosa e troppo rischiosa per Cowell, nella realtà è una serie di discutibili scelte artistiche da entrambe le parti (la Sony sotto il consiglio di Rudy Zerbi avrebbe voluto un disco di cover, lei qualcosa di più simile alla folle Walking on Sunshine feat. Giulio Berruti). I primi singoli di I Am hanno dimostrato che la voce e la casa discografica contano veramente poco quando non hai canzoni all'altezza: Fire Under My Feet è una discreta album track di Ella Henderson, Thunder una bella canzone durante tutto l'anno tranne che d'estate, Another Love Song la svolta dance che abbiamo aspettato per dieci anni ma che avrebbe rifiutato perfino Alexandra Burke, I Am non è una cover di Christina Aguilera. Peccato perché l'ultimo Glassheart avrà pure floppato - 60.000 copie, numeri che pure difficilmente tornerà a toccare - ma era veramente un bel disco. Stavolta pubblico e critica rischiano di riservarle una stroncatura unanime.

I Duran Duran sono la più grande band del pianeta e sono disposto a ritrattare questa mia misurata affermazione solo se mi proponete come alternativa One Direction, Years & Years o la Dj Francesco Band. Allo stesso modo del 2010: uscito prima da indipendenti ed esclusivamente in digitale, ha visto un'edizione fisica mesi e mesi dopo così da essere sicuri di non vendere troppo. E dire che era prodotto da Mark Ronson - molto prima di Uptown Funk e molto dopo Valerie - e poteva contare sull'amichevole partecipazione di gente del calibro di Ana Matronic (voce degli Scissor Sisters) e Kelis (chef). Le premesse per il loro nuovo All You Need Is Now è probabilmente il più bell'album che non avete ascoltato Paper Gods non sono diverse: in cabina di pilotaggio c'è ancora Mark Ronson, stavolta aiutato da Mr. Hudson e Nile Rodgers - aveva già lavorato su Notorious, come dimostra il primo enorme singolo Pressure Off. Proprio in questo pezzo Simon Le Bon è accompagnato da Janelle Monáe, il primo di una serie di nomi grossi grossi che compaiono nella tracklist del disco: ci sono anche Kiesza e nientepopodimeno che, #albumdelmillennio, Lindsay Lohan. Quattro stelline per l'album, una extra per Lindsay.

Tutti (o quasi) gli album di settembre che dovete ascoltareEVERY OPEN EYE
CHVRCHΞS
★★

Inevitabile come il paragone con Lady Diana in un servizio di Studio Aperto su Kate Middleton, è giunto il momento di eleggere . La vedete quella sopra? È quella ufficiale del nuovo album di Dolcenera. Non è un fotomontaggio di Francesco Baccini, così come non è uno scherzo l'uscita del disco a quindici mesi dall'unico brano di successo (e a cinque dall'inevitabile Sanremo): l'idea del bodypainting è molto carina e scopiazzata da mille altre cantanti, l'onda energetica realizzata con l'effetto luce di Gimp un inspiegabile suicidio artistico. Le canzoni invece sono quelle che avete sentito in questi mesi e che Maria De Filippi ha cercato di imporre al Coca Cola Summer Festival neanche le avesse scritte Federica Camba: La copertina brutta del mese Niente al mondo, Accendi lo spirito, Fantastica e Un peccato, a cui si aggiungono altri sette inediti, nessuno dei quali purtroppo s'intitola Fabrizio De André.

C'è grande attesa intorno a questo ragazzo [Topogeo] nato a Bruxelles da padre congolese, naturalizzato sudafricano e dal suono decisamente britannico [/Topogeo]: da queste parti per amarlo sarebbe bastato il titolo del suo primo EP ( The King of Anxiety, una roba da tatuarsi su tutto il corpo) e l'endorsement di Solange Knowles, ormai sempre più principessa hipster e sempre meno sorella di. La vie est belle / Life is beautiful è il suo primo LP e merita tutta la nostra attenzione, non solo perché tutti i singoli usciti finora hanno incredibilmente retto alle altissime aspettative createsi, ma anche perché quello di Best è uno dei video più belli degli ultimi tempi.

Proprio grazie a questo al lavoro artistico dietro video e album, Petite Noir si è guadagnato il supporto di @music, il servizio annunciato qualche mese fa da Instagram per scoprire nuovi artisti e presto caduto nel dimenticatoio. Peccato.

Tutti (o quasi) gli album di settembre che dovete ascoltareHONEYMOON
Lana Del Rey

Nel 2011 si sono spesi fiumi di inchiostro e miliardi di bit sulle doti di Lana Del Rey e l'onestà del suo progetto discografico: no, seriamente, ricordate i dibattiti sul fatto che facesse o meno la baby sitter? Evidentemente avevamo un sacco di tempo libero e Candy Crush non era stato ancora inventato. Dopo una dozzina di belle canzoni, sette milioni di dischi venduti e un'ospitata da Daria Bignardi possiamo però affermare con un certo margine di sicurezza che, no, Lana Del Rey non era un fuoco di paglia. Certo, viene anche da chiedersi perché le canzoni à la Lana Del Rey ormai vengano meglio ad altri (giusto per pescare tra i pezzi usciti nelle ultime settimane: Blue on blue, Girls Your Age, la stessa Wildest Dreams) che a lei, ma finché i livelli qualitativi si mantengono sugli standard di High By The Beach - un po' meno la dimenticatissima Honeymoon - non c'è davvero niente di cui lamentarsi.

I Rudimental sono stati, insieme ai Disclosure, forse la più bella cosa accaduta al pop inglese nel 2013: una band praticamente sconosciuta che grazie a bei pezzi e scelte coraggiose ha conquistato i primi posti delle classifiche di mezzo mondo. Merito loro e merito delle tante voci da cui si sono fatti accompagnare, la maggior parte sconosciute e poi affermatesi come superstar mondiali (vi dice niente hit che chi ne ha apprezzato il lato più underground, senza rivoluzioni nel sound né nella scelta dei collaboratori. Torna infatti in John Newman?). Non stupisce quindi la ricetta scelta per il fatidico secondo album: accontentare un po' tutti, sia chi ha amato le vecchie We The Generation Ella Eyre, ma arrivano anche giganti che due anni fa avrebbero potuto solo sognare (Ed Sheeran e Bobby Womack), artisti affermati ma alla ricerca del grande salto (MNEK e Lianne La Havas) e addirittura una concessione al mondo jazz (Will Heard). La voce da tener d'occhio è però senza dubbio quella di Anne-Marie: si era già fatta notare quest'anno con il meraviglioso EP Karate, ma Rumor Mill potrebbe finalmente farla amare anche dal grande pubblico.

I Disclosure sono stati, insieme ai Rudimental, forse la più bella cosa accaduta al pop inglese nel 2013: una band praticamente sconosciuta che grazie a bei pezzi e scelte coraggiose ha conquistato i primi posti delle classifiche di mezzo mondo. Merito loro e merito delle tante voci da cui si sono fatti accompagnare, la maggior parte sconosciute e poi affermatesi come superstar mondiali (vi dice niente senza rivoluzioni nel sound né nella scelta dei collaboratori. Torna infatti in Sam Smith?). Non stupisce quindi la ricetta scelta per il fatidico secondo album: accontentare un po' tutti,sia chi ha amato le vecchie hit che chi ne ha apprezzato il lato più underground, Caracal Sam Smith, ma arrivano anche giganti che due anni fa avrebbero potuto solo sognare (The Weeknd, Lorde e Miguel), artisti affermati ma alla ricerca del grande salto (Lion Babe e Kwabs) e addirittura una concessione al mondo jazz (Gregory Porter). La voce da tener d'occhio è però senza dubbio quella di NAO: si era già fatta notare quest'anno con il meraviglioso February 15, ma Superego potrebbe finalmente farla amare anche dal grande pubblico.

Tutti (o quasi) gli album di settembre che dovete ascoltareLA RIVOLUZIONE STA ARRIVANDO
Negramaro
★★

Spesso l'antipatia arriva prima del valore artistico, ma è impossibile negare alcuni meriti di Giuliano deinegramaro: alcune canzoni (addirittura dischi) sono belle, Malika Ayane in un paio di occasioni ha saputo scegliere suoi scarti niente male e soprattutto ha stroncato sul nascere la carriera dell'ennesima figlia dei Pooh. Grazie Giù, davvero. A cavallo tra 2009 e 2010 però qualcosa dev'essersi rotto, facendo improvvisamente crollare i Negramaro dal dignitoso all'indecoroso. In attesa dell'inevitabile (Sangiorgi giudice di X Factor / Amici / The Voice in coppia con il suo ego → Sangiorgi solista → Sangiorgi a Sanremo col capo cosparso di cenere), i Negramaro pubblicano un album dal sobrio titolo La rivoluzione sta arrivando. Purtroppo non si riferiscono né al management della Sugar né tantomeno a una rivoluzione musicale: Sei tu la mia città è a mani basse il peggior singolo nella storia della band (e mica è facile vincere contro Sing-hiozzo), Attenta talmente prevedibile e già sentita che pare una canzone dei Modà particolarmente ispirata o un demo del 2005.

★★

Certe volte non resta che arrendersi. Il successo de Il Volo, seppur fortunatamente ridimensionato da quello ancor più inspiegabile dei Kolors ("fortunatamente" e "Kolors" nella stessa frase!), è innegabile. Innegabile e probabilmente imprevisto, visto che all'appuntamento sanremese i tre si erano presentati con un EP di fortuna evidentemente non pensato per la vittoria a Sanremo, la partecipazione e lo sfiorato trionfo all'Eurovision e ben due dischi di platino. Praticamente l'unico passo falso in una macchina da guerra che dall'appannamento degli ultimi anni ( , sì, ma con cifre che ormai erano ben lontane da quelle del debutto nel 2010) è riuscita a imporsi improvvisamente nel Vecchio Continente. L'ultimo tassello per questo 2015 è l'uscita di un vero e proprio LP: s'intitola ma canzoni minori come apprezzatissimi negli Stati Uniti L'amore si muove, ma all'estero verrà curiosamente commercializzato con il titolo di Grande Amore ed è l'ennesima raccolta di cover con qualche inedito da mandare in radio. Purtroppo non c'è Nel blu dipinto di blu, Io che non vivo e il nuovo singolo che in realtà è la cover di un'album track di Francesco Renga. Esce il 25 settembre, ditelo (o magari no) a madri, zie e nonne. questa versione di Little Things

Every Open Eye è il secondo albvm dei Chvrches e il 25 settembre è il giorno in cui andrete a comprarne una copia, probabilmente due. Il motivo principale lo potete ascoltare (e vedere) proprio qui sopra.

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