Il Grande Mar dei Sargassi di Jean Rhys Autore: Jean Rhys
Titolo: Il Grande Mar dei Sargassi
Titolo Originale: Wide Sargasso Sea
Casa Editrice: Adelphi
Pagine: 207
Prezzo: € 12,00
Data prima pubblicazione: 30 giugno 1980
Sinossi: Siamo in Giamaica, intorno al 1830, in un mondo dove «tutto era fulgore e tenebra». Da una parte le pratiche del voodoo e le storie degli zombi conosciute attraverso la servitù di colore, dall’altra la calma ferocia dei bianchi, l’intrico delle loro vendette e inganni – e tutto accolto in una natura che stordisce col suo splendore: così appaiono le cose alla piccola Antoinette, che già si sente avvolta in un destino avverso. Segue poi il suo matrimonio con un giovane inglese, che la sposa per interesse: ne nasce una passione tristanica, dove «Desiderio, Odio, Vita, Morte erano terribilmente vicini nell’ombra». Finché un filtro d’amore filtrerà soltanto la sciagura, addensata da generazioni sul capo di Antoinette, facendo una sola rovina di quei termini che prima erano già pericolosamente accostati.
Cosa ne pensano le Lizzies LizzyGee: Ci fa vedere un Edward Rochester molto diverso dall'ideale romantico che compare in Jane Eyre. Intransigente con Antoinette, talvolta crudele, impersona il profittatore, costretto a sposarsi per soldi, che poi non sopporta di stare vicino alla moglie - e ne fa passare di tutti i colori alla poverina, fino a farla impazzire: nonostante ci fosse la tara in famiglia, forse qualcosa si poteva salvare -, salvo poi diventare geloso e intollerante: un bigotto che fa due pesi e due misure. In pratica odioso! LizzyS: L'ho letto molto tempo fa ma ricordo ancora molto bene il senso di angoscia che mi ispirava ogni riga del libro, e la delusione cocente di vedere un Rochester così spaventosamente trasfigurato in un mostro di cinismo. Chi affronta questo libro deve ricordare che siamo lontanissimi dalle atmosfere appassionate, gotiche e romantiche dell'originale: qui le ombre sono semmai quelle di un incubo senza fine. Vale comunque la pena di leggerlo: nella sua estrema diversità dal romanzo che lo ha ispirato, è un gran bel libro.
La bambinaia francese di Bianca Pitzorno Autore: Bianca Pitzorno
Titolo: La bambinaia Francese
Casa editrice: Mondadori
Pagine: 498
Data prima pubblicazione: 25 Ottobre 2004
Prezzo: € 10,00
Sinossi: Parigi, 1832. In una sera d'inverno Sophie, nove anni, bussa alla porta della 'étoile' dell'Opéra Céline Varens per consegnarle alcune camicie confezionate dalla madre nella poverissima soffitta di Montmartre. E' l'inizio di una grande amicizia tra la ballerina e l'orfana, che col passare degli anni diventa l'allieva prediletta di un vecchio aristocratico illuminista sopravvissuto alla Rivoluzione Francese e alla delusione dell'Impero e della Restaurazione. Alla scuola di colui che si fa chiamare Cittadino Marchese Sophie incontra i coetanei piú stravaganti, ma il suo prediletto è l'haitiano Toussaint, un piccolo schiavo nero regalato a Céline dal suo innamorato inglese. Insieme, Toussaint e Sophie dovranno affrontare ogni sorta di pericolose avventure, in Francia e in Inghilterra, per salvare la loro protettrice dai suoi persecutori e la piccola Adèle sua figlia dagli inquietanti misteri di una dimora inglese chiamata Thornfield Hall. Cosa ne pensano le Lizzies LizzyGee: La Pitzorno ha dichiarato di aver scritto questo romanzo anche incoraggiata dall'esempio di Jean Rhys. Anche in questo caso Rochester non ci fa una bella figura, preparatevi fan! Io l'ho visto sì, come un omaggio a Charlotte Brontë, ma ancora di più a Jane Austen, che proprio dalla Brontë era stata criticata. Ad ogni modo è un'esaltazione degli ideali illuministici su quelli romantici e - soprattutto - un meraviglioso romanzo storico. LizzyP: Bianca Pitzorno ha riunito sotto lo stesso tetto Brontiani e Janeites, concedendo ai primi di ritrovare i personaggi e le atmosfere di Jane Eyre e regalando ai secondi il piacere di sostituire al sentimento del romanticismo un ritorno al senno, preferito da Jane Austen. Il romanzo è una piacevole storia che potrebbe sussistere anche senza un riferimento all’antenato da cui deriva, grazie a personaggi a tutto tondo, una trama avventurosa inserita egregiamente in un contesto storico e sociale, sebbene coglierne omaggi e citazioni sia un ulteriore regalo della lettura.
☞ La recensione di LizzyGee su Goodreads ☞ Omaggio di LizzyGee a Bianca Pitzorno e La bambinaia francese su La città dei libri sognanti La figlia di Jane Eyre di Elizabeth Newark Autore: Elizabeth Newark
Titolo: La figlia di Jane Eyre
Titolo Originale: Jane Eyre's Daughter
Traduzione di Daria Restani
Casa Editrice: TEA
pagine: 320
Prezzo: € 12,00
Data Prima Pubblicazione: 30 settembre 2010
Sinossi: Jane Eyre, povera e orfana, dopo alcuni anni come governante Thornfield Hall, aveva sposato il padrone della tenuta, Edward Rochester. La loro unione era cominciata nel peggiore dei modi: la moglie di Rochester,creduta morta e invece impazzita e prigioniera della vecchia magione da anni, aveva tentato di uccidere entrambi, prima di morire in un incendio provocato da lei Oggi Jane Rochester sono sposati da diverso tempo ed è da qui che parte il romanzo di Elizabeth Newark, vero e proprio seguito di “Jane Eyre”. Janet, la figlia adolescente di Jane e Rochester, sta per fare il suo ingresso in società, ma, vista la partenza dei genitori per la Giamaica, viene temporaneamente affidata alle cure del severo colonnello Dent. Presto viene coinvolta in una serie di misteri legati alla tenuta del colonnello, Highcrest, e a due personaggi maschili antagonisti, il timido e cinico Roderick Landlesse l'affascinante e intraprendente Sir Hugo Calendar. Saprà Janet trovare la sua strada?
Cosa ne pensano le Lizzies LizzyGee: Un pastiche letterario con gli ovvi riferimenti a Jane Eyre, di cui ricalca le atmosfere gotiche, oltre a riprenderne, ovviamente, i personaggi e lo stile (Perché sì, caro lettore, alla fine lo sposai). Molte citazioni sono state tratte anche da Shirley; inoltre ho trovato molti parallelismi con Cime Tempestose, nella descrizione del paesaggio e del misterioso personaggio di Roderick Landless, descritto quasi come un Heathcliff. Secondo me anche i romanzi di Frances Hodgson Burnett (Il Giardino Segreto e La Piccola Principessa) sono stati una fonte d'ispirazione.
Nel corso del romanzo vengono citati numerosi capolavori letterari, tra cui Orgoglio e Pregiudizio (Charlotte Brontë si sarà rivoltata ancora una volta nella tomba?) Una lettura molto gradevole per tornare nell'atmosfera ottocentesca dei romanzi delle sorelle Brontë. LizzyP: Concordo con quanto già detto da LizzyGee, a mio parere, il soggetto più interessante del romanzo è nel difficile rapporto madre-figlia, un dialogo costante nell'animo di Janet alla conquista della propria identità e dell'approvazione materna.
Una lettura che raccoglie chiari omaggi alla scrittura femminile, riassunti nel ritratto di una nuova eroina, forse più moderna delle sue madrine letterarie, comunque dotata dello stesso spirito d'indipendenza capace di dissolvere le nebbie insistenti della brughiera. ☞ La recensione di LizzyP su La Collezionista di Dettagli Charlotte. L’ultimo viaggio di Jane Eyre di D. M. Thomas Sinossi: Un collezionista di libri antichi scorre una pagina di un manoscritto ingiallito dal tempo. "Lettore, questo quadro del mio matrimonio è molto diverso da quello che ti è stato presentato in versione romantica". Chi scrive è una Charlotte Bronte senza remore, che racconta impudicamente la versione non ufficiale della vera storia di Jane Eyre. Le notti bianche dell'ingenua ma insoddisfatta Jane, giovane sposa devota, la scoperta che il marito, il tenebroso Edward Rochester, ha continuato fino alla morte a sognare e, in senso traslato, a praticare focosi e violenti rapporti con la prima moglie, Bertha Mason, la pazza rinchiusa nelle soffitte del castello, la rivelazione dell'esistenza di un figlio segreto e la partenza alla ricerca della verità. Cosa ne pensano le Lizzies Non abbiamo letto questo romanzo e - francamente - non siamo neanche tanto interessate a leggerlo, dal momento che fonti attendibili (che invece lo hanno letto) hanno parlato di accoppiamenti selvaggi nel presente e nel passato... Non fa per noi, dunque scusate questa nostra incompletezza! Il caso Jane Eyre di Jasper Fforde Sinossi: C'è un 1985 diverso: i libri sono il bene più prezioso, il tempo tende a flettersi all'improvviso e i confini tra realtà e fantasia sono molto morbidi. È il mondo di Thursday Next, trentaseienne dolce e coraggiosa, di professione Detective Letteraria. Thursday ha le sue ombre: non riesce a dimenticare il fratello Anton, caduto in Crimea (dove la guerra non è mai finita) e rimpiange un amore perduto. Ma è una donna piena di risorse. Fa bene il suo lavoro; la rallegrano gli incontri fortuiti con il padre, disertore della CronoGuardia, e le visite al lavoratorio del vecchio e stravagante zio Mycroft. Zio Mycroft è un inventore, affascinato dall'elasticità del tempo, dello spazio della realtà. Dopo lunghi esperimenti, ha trovato la chiave per entrare e uscire (fisicamente!) da un'opera letteraria. Ma l'invenzione cade nelle mani sbagliate. Acheron Hades, criminale diabolico, il terzo uomo più ricercato del pianeta, se ne appropria. Sottrae il manoscritto di Jane Eyre dalla casa natale di Charlotte Brontë, piomba nel romanzo sul più bello e rapisce la povera Jane Eyre in camicia da notte. Poi chiede un riscatto insostenibile... Milioni di fan di Charlotte Brontë sono disperati. Scende in campo Thursday Next. Le indagini la riportano a Swindon, dove vive il suo antico amore. Tra dilemmi sentimentali, pressioni della potentissima Goliath Corporation, sfide all'ultimo sangue con Acheron Hades... riuscirà a portare in salvo Jane Eyre e a rimettere in sesto la sua vita? Cosa ne pensano le Lizzies LizzyGee: In un mondo utopico per noi lettori, in cui è la letteratura a governare, in cui il tempo ha un valore diverso perché lo si può ripercorrere avanti e indietro a nostro piacimento, Jane Eyre (il romanzo) diventa protagonista di un inseguimento poliziesco. La nostra protagonista, infatti, Thursday Next (ovvero Giovedì Prossimo) entra fra le pagine del manoscritto originale, causando piccole e grandi variazioni. Thursday Next è la nostra eroina perché rappresenta il classico lettore che si immerge tanto nel romanzo da riuscire ad apportare addirittura dei cambiamenti. Un po' quel che piacerebbe fare a tutti noi! Jasper Fforde ci fa riflettere su come il tempo subisca variazioni quando leggiamo un libro che ci coinvolge; come esso ritorni indietro quando lo rileggiamo o ne rileggiamo alcune scene; come i suoi personaggi vivano e rivivano le emozioni all'interno del libro ogni volta che esso viene riletto. Naturalmente questo capita solo ai libri immortali come Jane Eyre e a personaggi tridimensionali come Rochester. E chissà che, all'ennesima rilettura, il finale non cambi? LizzyP: Jasper Fforde ha messo su carta un nuovo paradiso, perché l'universo di Thursday Next è una Wonderland che ogni lettore vorrebbe visitare al di là dello specchio! Avete mai sognato di entrare fra le pagine di un libro ed interagire con personaggi ed eventi sino a cambiarne la trama? E se un malintenzionato potesse persino rapirne i protagonisti? Immaginate le conseguenze: ogni libro rischierebbe di dissolversi nel nulla, perdendo la propria ragion d'essere e il proprio pubblico. Questo che vede minacciato l'intramontabile Jane Eyre, è solo il primo di una serie di romanzi incentrati sulle indagini di Thursday Next che si muove determinata tra le due dimensioni di una realtà al limite della fantascienza e la fantasia delle pagine d'inchiostro, abitate da personaggi incredibili, oggetti tecno-magici e la logica assurda di un Paese delle Meraviglie.
Assolutamente da leggere! Rebecca, la prima moglie di Daphne Du Maurier Sinossi: Una giovane dama di compagnia in vacanza a Montecarlo; Maxim de Winter, un affascinante vedovo che le propone di sposarlo; Manderley, un'inquietante castello della Cornovaglia che sembra vivere nel ricordo di Rebecca, defunta moglie del giovane sposo, la cui inquietante presenza incombe sulla nuova coppia ogni giorno di più. Ma il racconto è soprattutto l'indimenticabile storia di una giovane donna consumata dall'amore e alla disperata ricerca della sua identità. Cosa ne pensano le Lizzies LizzyGee: Non si può parlare di un derivato vero e proprio, ma solo di un omaggio. Daphne Du Maurier è abilissima nel ricreare atmosfere gotiche e suspense che ricordano Jane Eyre. Potete leggere il mio confronto fra i due romanzi > QUI < La Tredicesima storia di Diane Setterfield Sinossi: Margaret Lea è una giovane libraia antiquaria che negli anni trascorsi con il padre tra pagine immortali e volumi sepolti dall'oblio, ha coltivato una quieta passione per le biografie letterarie in cui di tanto in tanto si cimenta. La sua prevedibile esistenza viene sconvolta il giorno in cui Vida Winter, sfuggente e carismatica scrittrice alla fine dei suoi giorni, la incarica di scrivere la sua biografia ufficiale. Margaret parte alla volta dell'isolata magione dell'anziana autrice, nelle campagne dello Yorkshire, e rimane immediatamente stregata dalle vicende della singolare famiglia Angelfield e dalla sorte di un misterioso racconto che Vida Winter non ha mai voluto pubblicare... "La tredicesima storia" dipana così davanti agli occhi del lettore non solo il tempestoso trascorrere di esistenze avvolte dal segreto, ma anche la complessa, intensissima amicizia tra due donne di differenti generazioni che, dietro la magica finzione del narrare, troveranno l'una nell'altra verità su se stesse a cui mai sarebbero potute arrivare da sole. Cosa ne pensano le Lizzies LizzyP: La trama è racchiusa fra le due protagoniste, Margaret e Vida, una lunga partita a scacchi che ad ogni nuova mossa narra parte della vita nascosta o svelata delle giocatrici, in un'altalena di assoli che finisco per confondersi, scoprendo pian piano la somiglianza che ne lega i destini. I riferimenti a Jane Eyre sono soprattutto nella libreria comune alle due protagoniste, fattore determinante per fare di Margaret la biografa ideale di Vida.
Un buon romanzo con un finale non scontato, da leggere anche se non si cerca Jane Eyre, poiché ad un romanzo che parla di libri si deve sempre concedere un'occasione. ☞ La recensione di LizzyP su aNobii I derivati in inglese che abbiamo letto: ☞ Jane di April Lindner
☞ Jane Slayre di Sherry Browning Smith Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su TwitterCondividi su Facebook Abbiamo conversato di Bianca Pitzorno, Charlotte Bronte, Daphne du Maurier, Diane Setterfield, Elizabeth Newark, Jane Eyre, Jasper Fforde, Jean Rhys, Mashup, Prequel, Retelling, Sequel, Spinoff
Argomento degno di