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Ai Cesaroni si perdona tutto: i buchi di trama, la qualità recitativa altalenante, gli inserimenti pubblicitari forzati (alla Truman Show), attori che abbandonano il cast e che ritornano a loro piacimento. Detta così pare un prodotto amatoriale di quarta categoria, ma in realtà questa è proprio una bella fiction, o per lo meno lo è per me. Il motivo è sempre il solito: il relax. In questo caso non si tratta di "so bad it's so good", ma più che altro è una questione di atmosfera. Più che una fiction, infatti, sembra una finestra sul mondo o per meglio dire sull'Italia. Vengono narrati episodi di vita quotidiana con i quali ognuno di noi può benissimo immedesimarsi. È per questo motivo che amo guardarli, perchè danno un senso di famigliarità, appassionandoti e coinvolgendoti nella loro curiosa famiglia. Una briosa famiglia allargata romana alle prese con lavoro e amori adolescenziali e, perchè no, anche quelli più maturi.
Protagonista indiscusso è Giulio Cesaroni (Claudio Amendola), colonna portante della famiglia intorno al quale ruotano i personaggi satellite che gli affollano la vita. e con i quali si districa in vicende famigliari dando vita ad una commedia popolare ed esilarante.
Ricordo, fin da piccola,che molti sono stati i tentativi dei produttori italiani di mettere su schermo la famiglia italiana, "Un medico in famiglia" e "Tutti pazzi per amore" sono due esempi concreti, però credo che i Cesaroni abbiano una marcia in più, ed è quella dell'ingenua spontaneità svincolata da stereotipi, per dirla in altre parole i Cesaroni sono genuini, veraci, mentre le altre family-fictrion hanno una trama tendenziosa permeata da facili moralismi.
La famiglia romana, invece, non ci vuole insegnare nulla, ci mostra i fatti così come avvengono, così come potremmo affrontarli noi. Vengono messi in scena tradimenti, fallimenti lavorativi e relazionali, i personaggi non vanno alla ricerca di cosa è eticamente giusto, ma affrontano la vita e i guai in base alle circostanze non avendo timore di usare metodi non convenzionali o non del tutto onorevoli, il cosiddetto "metodo Cesaroni". Nonostante ciò, però, non si può affermare che siano politically incorrect, perchè, sebbene gli episodi non siano volti ad una lezione etica, sarebbe scorretto affermare che i Cesaroni siano immorali, è una famiglia permeata da una moralità di base, nel senso che ci troviamo davante a delle brave persone con saldi principi legati alla famiglia e al lavoro, senza, però, pretese di santità. Sono, quindi, una giusta via di mezzo che li rende specchio della nostra società. Ci bombardano delle più disparate circostanze di vita e non hanno la pretesa di assurgere al ruolo di esempi da seguire, ma, semmai, ci regalano interessanti spunti di riflessione.
Certo, le situazioni a volte sono estremizzate, imbarazzanti e al limite del demenziale ma ricordiamoci che si tratta pur sempre di un prodotto televisivo il cui scopo è quello di intrattenere e, a mio parere, ci riesce benissimo. È un inno alla normalità celebrato tramite la comicità che domina l'intera narrazione. Il fatto che capitino tutte a loro sicuramente è un po' surreale, ma d'altra parte il successo è dovuto proprio al fatto che trattando di un così vasto numero di argomenti avvicinano un grande target di spettatori e, comunque, se così non fosse la trama si sarebbe esaurita in pochissimi episodi. Non voglio soffermarmi sul lato tecnico perchè da quel punto di vista la situazione si capovolgerebbe, sono molte, infatti, le imprecisioni e le stonature, ma, non essendo un format con delle pretese in tal senso, eviterei proprio di parlarne (anche se le riprese con il drone della 6° stagione mi sono rimaste un po' indigeste). A chi, invece, è meno clemente di me e gli punta il dito contro per argomentazioni tecniche, non mi resta che calarmi nei panni di Cesare e dirgli: "Che amarezza!".
Seguite o avete mai seguito i Cesaroni? Cosa ne pensate? Fatemelo sapere con un commento!