“Tutti primi sul traguardo del mio cuore” di Fabio Genovesi e la passione per il ciclismo

Creato il 14 dicembre 2013 da Alessiamocci

“E allora come potevo immaginare che altri libri, scritti da me, mi avrebbero portato dalla noia di quel giro del mondo alla gioia del Giro d’Italia? Ma la vita è così, salta di qua e di là, e tu ogni mattina apri gli occhi e scopri dove ti ha portato. Certo, puoi andare avanti con progetti per il futuro e piani rigorosi, ma è solo un modo per tenerti occupato durante il viaggio, come i vecchi che fanno l’enigmistica sul treno. Poi però la stazione arriva, e devi affacciarti di corsa al finestrino e tentare di capire dove sei.”

Il Giro d’Italia del 2013 ha avuto uno spettatore o meglio un reporter d’eccezione, appassionato come pochi  altri. Si tratta di Fabio Genovesi che il Giro lo sognava da bambino e che ora che l’ha vissuto in prima persona ha deciso di condividerlo nel suo ultimo libro, “Tutti primi sul traguardo del mio cuore” (Mondadori, ottobre 2013).

Dopo “Esche vive”, “Versilia rock city” e “Morte dei marmi” Fabio Genovesi torna con pagine dense di passione per il ciclismo e si dimostra, più che in qualsiasi altro suo libro, un attento osservatore. Proprio questo aspetto rende “Tutti primi sul traguardo del mio cuore” un libro per tutti e non solamente per coloro che con Fabio condividono la passione ciclistica.

A farla da protagonisti non sono solamente i partecipanti all’ultimo Giro d’Italia ma anche, e forse soprattutto, tutti coloro che si trovano attorno ad esso: gli abitanti dei paesi e delle città attraversate dal Giro, gli strambi personaggi nei quali ci si può imbattere lungo la corsa e tutto ciò che accade mentre i ciclisti attraversano pedalando l’Italia.

“Tutti primi sul traguardo del mio cuore” è una sorta di diario on the road che assume talvolta dei tratti surreali ma incredibilmente veri, è uno di quei libri che quando li cominci non ti ci stacchi più e che quando è finito ti manca come fosse diventato una parte di te.

È l’avventura di Fabio Genovesi raccontata nei minimi dettagli tanto da immaginarci in quella macchina con lui ed Enzo, il suo simpatico ed arguto autista. Anche noi osserviamo tutto da quel finestrino, ci sorprendiamo e commuoviamo, attraversiamo le stesse strade dei grandi ciclisti e scopriamo una parte d’Italia a noi ignota.

Non va poi dimenticata la maestria dell’autore nel descrivere la Gara vera e propria, con passione ed oggettività al tempo stesso. Genovesi non manca di esultare per le grandi vittorie, di rimanere deluso per i fatti più negativi della corsa e nutre la curiosità di fare conoscenza anche con i personaggi meno discussi per comprendere in profondità cosa spinge loro ad intraprendere uno sport così duro. E non mancano neppure le polemiche per coloro i quali, come il Team Sky, adoperano nel ciclismo un approccio troppo matematico che alla fin dei conti non porta loro nulla di buono. Perché Fabio non scorda il ciclismo di una volta fatto di sudore, di fatica e di istintività.

Un libro che scorre con rapidità e piacevolezza tra le parole di Fabio Genovesi che ancora una volta, e stavolta in modo ancora più marcato, può essere definito un cantastorie  come pochi ne abbiamo oggi.

Written and Photo by Rebecca Mais

Info

Sito Fabio Genovesi


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :