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Tutto bene madama la marchesa?

Creato il 16 settembre 2014 da Prosumer

madama la marchesa

Udite, udite: I redditi delle famiglie italiane sono fermi ai livelli di trent’anni fa.  Questo emerge  dal rapporto sui consumi dell’ufficio studi di Confcommercio. Nel 1986 il reddito disponibile pro capite è stato pari a 17.200 euro, mentre nel 2014 è stato pari a 17.400 euro. Passo indietro anche per il Pil e per i consumi, che quest’anno si attestano sui livelli del 1997.

In otto anni il reddito disponibile reale pro capite è sceso del 13,1%, pari a un ammontare di 2.590 euro a testa. “Nel 2014  il reddito reale dovrebbe crescere dello 0,4% in aggregato, pari a una variazione nulla nella metrica pro capite”.

 

Ma porcoggiuda: un meccanismo economico che rifila tali fatti ha dentro un bug o è tutto un bluff?

Diamo un’occhiata a cosa sia potuto accadere prima, durante e cosa potrà accadere dopo questi fatti.

I produttori hanno prodotto per dare ristoro ai bisogni. Io, bisognoso oltre misura, consumo oltre la micragnosa capacità di spesa, mi sono indebitato oltre il lecito; troppo debito diventa inesigibile: viene giù tutto. Divento allora morigerato, metto la sordina ai bisogni, consumo meno, spendo meno: viene giù tutto.

Lo vedete cosa ha prodotto il bug?

Altro giro, altra corsa.

I produttori producono; siccome sono bravi producono più di quanto io possa acquistare con i redditi che mi rifilano per produrre quelle merci; non ce la faccio neanche con il credito fin qui ottenuto, nemmeno con quel pilucco di reddito o con quel tozzo di pane che potranno raccattare quelli che stanno raschiando il fondo del barile.

Lo vedete il bluff?

Tra bug e bluff si rischia di smarrire il senso economico dell’agire: occorre guardare oltre, oltre lo sguardo consueto.

Toh, si scorge un meccanismo produttivo guidato dal ciclo dei consumi: dalla domanda non dall’offerta.

Per tutta risposta e  il portafogli vuoto con il debito si è sostenuto in modo artificioso il valore di merci in eccesso e quel reddito fasullo ha smaltito le scorte di prodotto.

Già poiché la ricchezza si misura con il volume delle merci prodotte, queste vanno vendute. Costi quel che costi.

Costi altissimi: il mercato del lavoro superaffollato ha ridotto stipendi e salari; il mercato delle merci, altrettanto affollato, non ha ridotto i prezzi.

Et voilà, all’eccesso di offerta fa il paio l’insufficienza dei redditi che fa un difetto di domanda e nel mondo, per poter tirare avanti, gira più carta di debito che moneta sonante.

 

Mauro Artibani

http://www.alibertieditore.it/?pubblicazione=la-domanda-comanda-verso-il-capitalismo-dei-consumatori-ben-oltre-la-crisi



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