Tutto è in calo

Hai voglia a dire crisi. In Italia tutto è in calo: nel terzo trimestre il pil è sceso dello 0,2% (il che vuol dire che se il trend verrà confermato anche negli ultimi tre mesi il Paese sarà in recessione anticipatamente rispetto alle previsioni), le importazioni segnano –1,1%, gli investimenti –0,8%, i consumi –0,3%, la spesa familiare –0,2% e quella della pubblica amministrazione –0,6% (per fortuna le esportazioni non vanno male). Per quello che conta, la crisi si è fatta sentire anche a Natale con una diminuzione del 18% sui cibi a tavola rispetto a quello precedente (per non parlare del turismo). Il cinema ha subito una contrazione del 13,8% nei giorni natalizi. E l’Istat fa sapere oggi che i cervelli in fuga rappresentano il 7%. Ok, in questi ultimi due casi le motivazioni sono da ricercarsi in crisi sistemiche e non nelle contingenze del momento. Ma sommate tra loro tutte queste voci, francamente, inizierei a preoccuparmi sul serio. Ricordate quando ci suggerivano di essere ottimisti perché la crisi era un male passeggero? Ci credevate allora? E adesso? E chissenefrega dello spread, insomma.