L’agenzia di design Berg e l’agenzia di comunicazione Dentsu London hanno pubblicato due video, due cortometraggi, realizzando una interessantissima produzione che mostra un futuro in cui tutto è media.
Un mondo fatto di media che parlano più frequentemente ma anche più pacatamente.
Il primo filmato è relativo ai media di importanza secondaria [incidental media] partendo dal presupposto che tutte le superfici, tutti gli oggetti, siano dotati di connettività e possano essere un canale supplementare, o diverso, di veicolare informazioni, messaggi, adattandosi al contesto, alle persone ed all’ambiente degli utenti.
La domanda che viene provocatoriamente posta [in termini positivi] è se ogni superficie potesse mostrare qualunque cosa chi “vincerebbe”? Chi grida di più o il più corretto?
Quelle superfici, quei mezzi di comunicazione, che sappiano essere più funzionali, più rilevanti, saranno quelli accolti con maggior favore.
Il secondo filmato [The Journey] osserva, narra, la varietà dei media utilizzati all’interno di una stazione ed alle opportunità che ne posso derivare guardandoli da una prospettiva distinta da quella usuale.
L’ipotesi di lavoro proposta è in contrasto con lo scenario da Minority Report di un futuro di messaggi aggressivi in competizione tra loro per vincere e convincere.
Il messaggio è chiaro i media, in particolare quelli secondari ma non solo, non dovrebbero essere intrusivi ma coinvolgenti, adattativi, in grado di creare una scelta invece di un obbligo.
In un mondo nel quel i flussi di comunicazione sono diventati così numerosi da risultare svuotati di significato è una proposta concettuale da non sottovalutare alla quale, come sostengo da tempo, giochi e videogiochi si adattano magnificamente.