Tutto il rosa della Champagne al Quartopiano Suite Restaurant

Da Iltaccuvino

Se ci sono esperienze che mi accrescono ogni volta sono le degustazioni di numerose bottiglie della medesima tipologia, cosa non semplice da combinare da soli, e quando qualcuno organizza una degustazione a tema la mia prenotazione scatta quasi in automatico, perché il primo concetto è che del vino non si finisce mai di imparare, e qui imparando ci si diverte pure!

Quando poi c’è l’amico Francesco Falcone (Guida L’Espresso, Enogea, ecc…) a presentare la certezza di portarsi a casa qualche conoscenza in più c’è sempre, come quella di bersi bottiglie sempre interessanti. Se poi l’organizzazione è quella del Quartopiano Suite Restaurant di Rimini non si sbaglia proprio, sicuri di far godere anche il palato con le preparazioni dello chef Silver Succi.

Nella stessa cornice abbiamo scoperto gli Champagne dei piccoli produttori, e nella terrazza panoramica del ristorante abbiamo esplorato il panorama del Metodo Classico in Italia.

Il 2 settembre si torna a parlare di Champagne, svelandone il lato rosa.

Si parlerà certamente dei due modi di ottenere vino rosato in Francia. Il primo è il rosè de saignée quando ottenuto da sole uve a bacca nera (pinot noir e pinot meunier), con breve macerazione sulle bucce (8-10 ore), quel tanto che basta ad estrarre sostanze coloranti, limitando al minimo l’apporto tannico. E’ il metodo in uso anche in Italia, ottenibile anche per salasso, estraendo cioè una quota del mosto dopo poche ore di macerazione, da una massa che poi continuerà a macerare, concentrando l’estrazione su una massa inferiore di mosto (nel 2014 questa tecnica ha dato sostanza a tanti rossi nostrani).

L’altra strada è invece quella dell’assemblaggio o miscelazione di vini base “bianchi”, da uve chardonnay, con una quota di vino rosso (sempre da i soliti pinot), metodo che permette sicuramente una costanza qualitativa più facilmente realizzabile, in quanto le bizze dell’annata, dalla quale si utilizza principalmente il vino rosso, sono mediate dall’aggiunta di basi chardonnay, spesso e volentieri veri vini “riserva”, che costruiscono la costanza qualitativa soprattutto delle grandi Maison.

Detto questo, il resto del lavoro è fatto dalla seconda fermentazione in bottiglia e dall’affinamento sui lieviti, in grado di caratterizzare ulteriormente il risultato della cuveé.

Questa è solo qualche anticipazione, ma tanto altro scopriremo mercoledì 2 settembre nel Roof Garden del Quartopiano Suite Restaurant di Rimini, con Francesco Falcone e questa bella lista di Champagne Rosé, accompagnati da 4 portate dalla cucina:

  • Michel Arnould et Fils – Champagne Rosé Grand Cru Brut s.a.
  • Bérêche et Fils – Champagne Rosé Extra Brut Campania Remensis s.a.
  • Pascal Doquet – Champaghe Rosé Brut s.a.
  • Nathalie Falmet – Champagne Rosé Brut Tentation s.a.
  • Gatinois – Champagne Rosé Grand Cru Brut s.a.
  • René Geoffroy – Champagne Rosé de Saignée Premier Cru Brut s.a.
  • Laherte Frères – Champagne Rosé Brut Ultradition s.a.
  • José Michel – Champagne Rosé Brut s.a.
  • François Secondé – Champagne Rosé Brut s.a.
  • Jean Vesselle – Champagne Rosé Brut s.a.

Per prenotazioni contattare Fabrizio Timpanaro, maitre del Quartopiano Suite Restaurant.


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