Magazine Diario personale
Siamo andati a fare meditazione in spiaggia. Sì, immaginate quanto e come io possa aver meditato con Marc in fibrillazione davanti al mare, ma mi consolo perché non ero l'unica bimbo-dotata del gruppo. Ho vestito Marc di bianco come noi, il vento gli accarezzava i capelli (che sono sempre più biondi O_o) , ha mangiato quei 2 etti di sabbia giusto per non farsi mancare niente ed io tra un ohm e l'altro gli mettevo i piedi ammollo nell'acqua.
Bello bello bello. Era ora di ricollegarsi un poco ad un gruppo di amici nostri che causa distanze e lavoro non riusciamo a vedere spesso. L'energia che circolava ci ha fatto bene, anche il momento del pranzo è stato segnato da una spiritualità insolita, abbiamo di fatto meditato anche attraverso il cibo. Tutto era stato preparato seguendo i dettami della macrobiotica, della stagione e del silenzio che ha accompagnato qualche momento. Abbiamo anche fatto risoterapia e un massaggio stupendo che si fa così. Uno in piedi ad occhi chiusi. Gli altri formano un cerchio intorno a lui, tenendosi per mano. Al tre (mentale, diciamo segnato con lo sguardo), il cerchio si stringe e tutti baciano il fortunato che sta in mezzo in vari punti del corpo. Un bacino da ciascuno, è una sensazione che da i brividi, là in mezzo. E a turno così. Cose da frikkettoni? Macchissenefrega!
Poi tornando a casa però questa energia si è letteralmente squagliata guardando all'orizzonte una nube nera nera che si alzava proprio guardando verso casa nostra "Ci sta andando a fuoco la casa" è la prima cosa che abbiamo pensato. I vigili del fuoco che avevamo davanti escono proprio alla nostra stessa uscita della tangenziale...aiuto....vanno proprio verso casa nostra e noi dietro....argh... ma arrivati al bivio vediamo che non vanno a casa nostra....bensì ad un km. Bene, che culo! Si, se non fosse andando a fuoco un capannone non ben identificato che libera questo fumo nerissimo. E ci fermano, ci dicono che non possiamo continuare, diciamo che andiamo a casa: "Casa dove?" che il paese è alle nostre spalle "Là, lo vede il gelso?" "Ah, no manco a parlarne, poi con il bimbo no, non abbiamo nemmeno iniziato a spegnere le fiamme e non sappiamo cosa stia bruciando." Alla fine Raul riesce a farsi scortare da un'auto della polizia, controlla velocemente che niente sia fuori posto, prende i pigiami e torna. Ovviamente si dimentica gli spazzolini da denti, ma tanto visto che ci baciamo tra noi condivideremo anche l'alitosi mefitica. Chiamiamo l'amica nostra e andiamo da lei. Siamo ufficialmente evacuati dall'orto. La serata a dire la verità va bene, la casa è grande, Marc occupa un letto, io lo raggiungo più tardi e mi prende a calci tutta la notte, mentre Raul dorme in un'altra stanza.
Domenica mattina Raul si alza presto e torna casa, oramai libera dai vapori tossici, si prepara per il mercato biologico e noi con tutta serenità arriviamo al mercato all'una.
Cosa bruciava? Un magazzino pieno di plastica. Capito bene. Plastica tossicissima e un camion. Il fuoco appiccato quasi certamente. Sarà la mafia della spazzatura che è arrivata fin qua?
La notizia positiva è che da sabato abbiamo una macchina. Nostra si intende. Certo perché da quando all'R6 era scoppiato il cuore,con ripetuti interventi che erano riusciti a salvarlo e a quel punto appena messo in marcia è caduto il motore a terra, una volta rimesso a posto, si è staccata la ruota andando dai vicini sulla stradina sterrata andando a 20km/h, insomma era da febbraio che noi siamo sempre andati in giro con le auto prestate da uno o dall'altro. Sempre mettendo e togliendo il seggiolino, dimenticando cose seminandole in giro per le auto (tra cui 30 €....) rimanendo a piedi una volta perchè l'auto aggiudicata era in riserva e non sapevamo da quanto è si è fermata proprio entrando al benzinaio. Dopo aver visto innumerevoli modelli e personaggi strani che ci avrebbero venduto pure la nonna, abbiamo visto un annuncio venerdì, chiamato l'amico meccanico immediatamente e chiuso l'affare sabato mattina. Sono contenta, visti i tempi le auto di seconda mano non costano tanto e tanta pazienza è stata premiata. Ovviamente Raul che era il primo che se fosse stato per lui sarebbe andato in giro per tutta la vita in bicicletta, ora già fa progetti di campeggi e scampagnate, certo ora che ha la kangoo. Lo tengo d'occhio altrimenti l'anno prossimo sta macchina fa già una brutta fine (e ha solo 5 anni!)
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