Tutto Nepal – La valle di Kathmandu

Da Vlao

The o caffè, uovo sodo, omelette o scramble egg, patate arrosto cipolla e peperoni, succo orange o mango, toast e marmellata, yogurt con frutta. E’ così che si parte di slancio a Bakthapur… fanculo ai cinque cereali! E mi raccomando, vedete di non variare troppo il menù!

Le tempistiche nepalesi sono quelle che sono, e non serve nemmeno ordinare la colazione la sera per guadagnare tempo, tanto poi il tipo si presenta la mattina chiedendo conferma di quanto scritto di proprio pugno qualche ora prima. L’unica soluzione per ottimizzare i tempi è prendere tutto senza distinzioni, dolce/salato, caldo/freddo, commestibile/non commestibile! Gli uomini del gruppo, Vlao e il Content&CommunityManager (CCM d’ora in avanti) lo hanno capito subito, si sceglie the o caffè, l’uovo e il succo, ma si prende tutto. Le donne invece, sono sempre più sofisticate, a me lo yogurt ma senza frutta, a me solo il toast niente uovo, a me succo di mandarino… alla fine sarà sempre il cameriere a decidere… e per non sbagliare porterà inesorabilmente tutto a tutti! Quindi perché opporsi???

Swayambhunath – Stupa

Incamerata abbastanza energia a colazione siamo pronti per affrontare le giornate preparate dalla nostra guida Raji, che con l’ausilio del nostro fido autista Babu, ci scarrozza per 4 giorni su e giù per la valle di Kathmandu. Non vogliamo perderci niente e alterniamo visite ai templi, passeggiate in caratteristici paesini e spedizioni in monasteri tibetani.

A Dakshinkali ci tuffiamo nel mondo induista, con una folla colorata che sgozza polli e capre per placare la sete di sangue della dea Khali. Uno spettacolo un po’ cruento che, con schizzi di sangue degni di Tarantino, ci allontana un po’ da questa curiosa religione.

Decidiamo quindi di darci al buddismo e ci dirigiamo a Swayambhunath dove giriamo intorno allo stupone e passeggiamo tra gli stupini prima di assistere alla cerimonia dei monaci. Stiamo una mezz’oretta li, il tempo che gli stessi possano trangugiare un paio di beveroni di latte&ciocorì.

Passiamo a Bungmati e Khokana dove vaghiamo per le stradine ricche di artigiani che lavorano legno. Namastase si improvvisa anche tessitrice e gareggia con una signora del luogo a chi disfa la matassa più lunga.

Visitiamo Patan, i suoi palazzi e i suoi templi. Vlao e l’Amicadeicanucci si divertono a contrattare per acquisti improbabili, ma sul più bello abbandonano le trattative con la scusa del pranzo. Raji ci porta in un ristorantino tipico che ci accoglie con lembi di carne appesa ad essiccare su di un filo per i panni. Cremadiriso dice che oggi vuole mangiare pesce e declina l’invito, mentre CDA ha già l’acquolina in bocca e non vede l’ora di assaporare i manicaretti locali. Vlao è un po’ dubbioso, ma come si fa a dire di no a quelle crep di ceci da affogare in salse rigorosamente superpiccanti???

Con lo stomaco a posto, almeno per il momento, ci ributtiamo in Durbar Square ad ammirare gli intagli hard dei templi. Vlao viene attaccato dalla venditrice a cui aveva promesso il denaro, viene trascinato via ed è costretto ad accaparrarsi una campana tibetana “industriale” e un avveniristico pugnale intarsiato di pietre non preziose.

A Bodhnath andiamo alla ricerca dei famigerati poteri curativi delle campane tibetane “fatte a mano” e ci godiamo un ottimo pranzo, sta volta superturistico, in una terrazza proprio di fronte agli occhi del Buddha che ci guarda con fare minaccioso.

Pashupatinath – Santone

Come possiamo saltare la visita a Pashupatinath? Qui vengono celebrate le cerimonie funebri, con i corpi che bruciano sulle pire. Un luogo molto spirituale dove gli amici e i parenti salutano per l’ultima volta il defunto e ne gettano le ceneri sul fiume Bagmati che, scorrendo placido verso valle, incontra gente incurante che fa il bagno e lava i panni con i resti del de cuius.

Immancabili sono la foto con i santoni che presidiano il gath sul fiume. Capelli lunghi anni e visi variopinti danno quel tocco in più ad un posto già magico.

Babu ogni giorno ci accompagna a casa con il nostro Mercedes anni 60, il nostro alberghetto ci attende sempre li e, dopo la cena in centro, torniamo con le pile alle nostre camere con le finestre affacciate sul tempietto che, alle cinque della mattina, ci sveglierà ogni volta a ricordarci la colazione dei campioni che è di sotto che ci aspetta, o meglio… che ci farà aspettare. 

TUTTO NEPAL 2013

Indice

Puntata n.1 La partenza link

Puntata n.2 La valle di Kathmandu sei qui

Puntata n.3 Il Mercedes 608d, il rafting e Pokhara link

 

 

Speciale il trailer link


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