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- Scritto da Sara Barbieri
- Categoria principale: Le nostre recensioni
- Categoria: Recensioni film in sala
- Pubblicato: 30 Ottobre 2015
Dopo 13 anni di assenza dal grande schermo e alcune regie dedicate alle serie televisive, torna Peter Bogdanovich, indimenticabile autore di opere del calibro di L’ultimo spettacolo e Dietro la maschera, con Tutto può accadere a Broadway, dichiarato omaggio alla sophisticated comedy di classica memoria che ha presentato fuori concorso nel 2014 a Venezia 71.
La vicenda ruota intorno alla prostituta Isabella detta Izzy (Imogen Poots), aspirante attrice con il mito di Audrey Hepburn e romantica ottimista contro ogni evidenza. L’incontro con Arnold (Owen Wilson), regista teatrale sotto mentite spoglie, provocherà una serie di catastrofici equivoci, risolti dall’immancabile happy ending.
Una girandola di personaggi e di situazioni screwball, dialoghi scoppiettanti e ritmo sostenuto: Bogdanovich, con l’intento dichiarato di far ridere il pubblico senza troppe pretese autoriali, mette un scena un innocuo ma frizzante divertissement, alleniano fino al midollo (l’amore per New York trasuda da ogni inquadratura) e colmo di divertite e divertenti citazioni. Certo non un capolavoro, Tutto può accadere a Broadway riesce comunque nell’intento di rilassare lo spettatore, stupendolo con un cameo finale davvero inaspettato. Cast (soprattutto femminile) in gran forma, con la scatenata Imogen Poots e un’esilarante Jennifer Aniston nei panni della nevrotica e saccente Jane. Owen Wilson è sottotono, intrappolato in un personaggio, nato da Midnight in Paris, che mostra decisamente la corda.
Voto: 2,5/4