Tutto può cambiare
(USA 2013)
Titolo originale: Begin Again
Titolo di lavorazione: Can a Song Save Your Life?
Regia: John Carney
Sceneggiatura: John Carney
Cast: Mark Ruffalo, Keira Knightley, Adam Levine, Hailee Steinfeld, Catherine Keener, CeeLo Green, Mos Def, James Corden, Aya Cash
Genere: musicale
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Can a song save your life? Può una canzone salvarti la vita? Dipende dalla canzone. Se è “E chi se ne frega”, la rilettura italiana di “Nothing Else Matters” compiuta da Marco Masini, più che salvartela, ti convince a farla finire.
A sostenere la teoria “salvifica” della musica ci sono gli Indeep, che ai tempi d'oro della Disco dichiaravano: “Last Night a DJ Saved My Life”.
A sostenere questa teoria vi è anche il film di cui parliamo oggi, che come titolo di lavorazione aveva proprio Can a Song Save Your Life? ed è poi diventato il meno affascinante Begin Again negli USA, mentre da noi si è trasformato nel banale e impersonale Tutto può cambiare. Un peccato che la distribuzione, sia da questa che dall'altra parte dell'Oceano, non abbia deciso di tenere il titolo originale, un titolo musicale, non un titolo da solita commedia romantica. Si può immaginare che gli strateghi del marketing abbiano deciso in tal senso per cercare di vendere il film per quello che non è. La cosa ironica è che uno dei temi principali della pellicola è proprio questo: cercare di non vendere un'artista per ciò che non è.
Un'altra cosa ironica è che davvero tutto può cambiare, persino i titoli dei film, e quindi il titolo italiano non è nemmeno poi così sbagliato.
La cosa migliore di questa pellicola è comunque proprio quella che i nuovi titoli piazzati dalla distribuzione cercano di nascondere. Tutto può cambiare è un film musicale, molto musicale. Dentro ci sono anche alcuni risvolti sentimentali, viene pure toccata la tematica famigliare e il rapporto padre-figlia. Però fondamentalmente il cuore e il centro di tutto sta nella musica. Se la trama non rappresenta niente di sconvolgente, la forza del film sta allora nel far suonare per davvero le canzoni, renderle la forza trainante dell'intera pellicola. I protagonisti possono sembrare Mark Ruffalo, bravo come al solito, l'esordiente su grande schermo Adam Levine, il cantante dei Maroon 5 che tutto sommato nella parte della popstar se la cava, e Keira Knightley, che non ho ancora capito se mi piaccia o meno. Quando non fa le sue faccette e smorfiette sembra quasi un'ottima attrice. Quando le fa, sembra una ragazzina “speciale” con dei seri problemi mentali. Sarà che ormai la visione di A Dangerous Method si è impressa a fuoco nella mia mente.

"Ma non è mica vero che faccio le faccette sceme!"
In ogni caso, i protagonisti di Tutto può cambiare possono sembrare loro, in realtà lo sono i brani musicali. E chi li ha composti? La colonna sonora è opera per lo più di Gregg Alexander. Chi è Gregg Alexander? Se siete cresciuti negli anni Novanta dovreste ricordarlo come il leader dei New Radicals, quelli della hit “You Get What You Give” e della splendida “Someday We'll Know”.

C'è una scena molto bella verso l'inizio in cui Keira Knightley suona timidamente la chitarra acustica e canta con la sua vocina in un locale e nessuno se la caga, con i rumori di sottofondo e il vociare delle persone che coprono il suo brano acustico. C'è Keira Knightley che canta e nessuno se la fila? Si vede che i presenti hanno visto A Dangerous Method e per questo non le danno più molto credito. Eppure, in mezzo all'indifferenza generale, c'è una persona che ascolta con attenzione e che si immagina di sentire il brano con gli arrangiamenti e accompagnato da altri strumenti. In questa splendida sequenza viene data una rappresentazione perfetta del potere della musica. Perché la risposta alla domanda iniziale è sì. La risposta è sì, cazzo, sì! Una canzone può salvarti la vita e dentro Tutto può cambiare di queste canzoni ne potreste trovare anche più di una. (voto 7+/10)





