Cosa ne dite, ritorniamo a bloggare?
Si ricomincia alla grande presentandovi una bella intervista con la scrittrice noir e dark Cristiana Astori. Fedele alla traduzione nocturniana faccio precedere l'intervista da questa scheda. Dal momento che la stessa intervista è stata possibile grazie ai buoni uffici del "blogger senza blog" Marco Lazzara , a fine della scheda troverete come bonus anche un piccolo racconto- omaggio scritto proprio da Marco e dedicato a Susanna Marino, il personaggio inventato dalla Astori nella sua serie più conosciuta.
Spero che la sorpresa sia di vostro gradimento.
Originaria di Fossano nel cuneese, la Astori - come lei stessa confessa- comincia a immaginare storie sin dalle elementari e dopo la laurea in psicologia non fa altro che confermare la sua inclinazione. Da quel momento in poi l'arte, la narrativa sarà lo sbocco privilegiato dell'attività professionale di Cristiana.
Un attività diversificata sotto varie forme, ma che avrà sempre un unico comune denominatore, l'incontro tra letteratura e cinema. Vengono differenziati anche i campi d'intervento: critica cinematografica ( attività per cui nel 1998 vince il premio Ferrero ), sceneggiatrice, traduttrice ma sopratutto autrice di romanzi e racconti con sfumature thriller ed horror.
Tra le prime cose pubblicate, quelle che cominciano a farla conoscereai lettori ci sono diversi racconti pubblicati a partire dal 2004 su M-Rivista del Mistero ed una graphic novel scritta l'anno precedente intitolata L'Amore ci Separerà di cui la Astori scrive i testi mentre Alberto Lingua esegue i disegni per i tipi di De Falco Editore. Però sarà un antologia pubblicata un paio di anni dopo ( nel 2006 precisamente) a consacrare definitivamente il talento della Astori.
L'antologia in questione si chiama Il Re dei Topi e altre Favole Oscure ( Alacran Editore ) ed è un viaggio verso il cuore nero delle fiabe, un omaggio al confine tra il mondo della realtà e quello dell'irrazionale. La scrittrice piemontese da un lato recupera gli aspetti più antichi della tradizione popolare ( le fate non sono le creature angeliche dei film Disney ma esseri che si divertono a giocare con gli esseri umani e che oltretutto rivelano spesso totalmente indifferenti ai nostri destini; i mostri sono realmente creature che ispirano al tempo stesso fascino e repulsione e così via) dall'altro lato compie un opera a mezza strada tra la modernizzazione dei temi e la citazione delle opere di scrittori come Stephen King; di registi come Pupi Avati e le atmosfere di telefilm come The Twilight Zone .
Si tratta di storie nere in tutti i sensi in cui l'autrice mixa il meglio dei generi fiaba ed horror.
Nel corso degli anni la raccolta verrà ristampata diverse volte, anche in edizione reloaded ottenendo una grande attenzione (ed anche una inedita frase di lancio scritta appositamente per l'occasione dal grande scrittore americano Joe Lansdale,)
La fama della scrittrice si rinsalda ulteriormente grazie ad una manciata di romanzi: si comincia con Tutto Quel Nero uscito nel 2011 sul Giallo Mondadori, il primo in cui compare il personaggio di Susanna Marino, vero e proprio alter ego della scrittrice.
Susanna Marino è un personaggio credibile, forte e fragile al tempo stesso, spesso vittima di attacchi di narcolessia e dotata di una grande passione per la cinematografia horror, passione che la fa spesso finire al centro di complessi e pericolosi intrighi e che finiscono immancabilmente per far incappare la giovane in pellicole maledette o semplicemente scomparse ( un argomento, che come sapete, qui su Nocturnia siamo molto sensibili)
Infatti, Tutto quel Nero viene incentrato sulla figura della scomparsa attrice iberica Soledad Miranda, compagna e musa del regista Jess Franco e su una pellicola perduta intitolata Un Dia en Lisbona interpretata dalla stessa Miranda.
Particolare interessante: storicamente erano sorte numerose leggende metropolitane su Un Dia en Lisbona, tutte queste dicerie erano imperniate sulla convinzione che il film s contenesse numerosi presagi sulla futura morte dell'attrice avvenuta diversi anni dopo proprio a Lisbona durante un drammatico e misterioso incidente d'auto.
L'attrice aveva da poco compiuto 27 anni.
Particolare ancora più interessante: grazie anche all'uscita di Tutto quel Nero poco dopo il film è stato effettivamente ritrovato.
I toni quasi onirici e poetici del romanzo, l'effettiva passione per la materia conquistano i lettori facendo in modo che la giovane protagonista Susanna Marino possa essere ripresentata in altre occasioni: nel 2012 infatti viene stampato il secondo capitolo Tutto quel Rosso mentre più di recente giunge l'altrettanto bello Tutto quel Blu che prosegue le avventure della giovane ricercatrice di film.
Ma sarebbe riduttivo limitarsi a considerare l'attività letteraria della nostra ospite parlando solo di questa serie: meritevole di segnalazione è anche l'eBook Il Buono, il Bruto e la Bionda
Più alcuni racconti ospitati in varie antologie tra le quali segnalo Notturno Alieno pubblicata da Bietti nel 2011 e la splendida Eros &Thanatos (SuperGiallo Mondadori ). Senza dimenticare la sceneggiatura della storia a fumetti Per il Verso Sbagliato uscita sullo speciale Dylan Dog Color Fest # 11 nel corso del 2013 e disegnata dal veterano Ugolino Cossu.
Importante anche l'attività di traduttrice esercitata per lungo tempo da Cristiana Astori.
Oltre al già ricordato Lansdale, l'autrice ha lavorato alla resa della versione italiana dei romanzi di scrittori come Kim Newman; Douglas Preston e - per finire- anche del ciclo di ( si, proprio lui il Killer dei Serial Killers) nato dalla penna di Jeff Lindsay.
In definitiva quella della Astori è una figura a tutto tondo, una delle voci più interessanti venute alla ribalta in questi ultimi anni e che merita di essere conosciuta sia dagli appassionati del genere Thriller sia da quelli del perturbante.
Tra pochi giorni vi proporrò la bella intervista che la scrittrice mi ha concesso.
Lanciò un'occhiata all'unica sua compagnia nella stanza: un topo di peluche con una corona poggiata sulla testolina. L'aveva soprannominato il Alle volte La porta nella stanza si aprì e una figura si stagliò nel riquadro di luce. "Susanna le diede la mano e la seguì. Lungo i corridoi di quel luogo, appesi alle pareti grigie, c'erano dei ritratti. Quando emersero all'esterno, si trovarono all'ombra di un grosso edificio che si innalzava a punta. La gente di quella città lo chiamava affettuosamente """ Susanna sedeva sola nella stanza. Si trovava lì da molto, quanto non avrebbe saputo dirlo. Col tempo, aveva maturato l'impressione di esservi comparsa un po' per volta, prima di concretizzarsi e manifestarsi in maniera definitiva.
Era una ragazza carina, anche se con un'aria distratta, svanita, da eterna stanca. Era piuttosto magra, con piccoli seni e un sedere asciutto, e le lunghe gambe ne accentuavano queste caratteristiche. I capelli castani, composti da ricci disordinati in maniera a volte seccante, le arrivavano fino al fondo della schiena. Erano governati da una semplice pinza, che aveva l'arduo compito di tenerne assieme la complicata struttura. Il fatto era che non aveva mai molta voglia di tagliarli. Una ciocca sfuggì e le finì davanti agli occhi. Infastidita, la raccolse e se la portò dietro l'orecchio.
Indossava un paio di jeans e una camicetta da pochi soldi, e ai piedi portava scarpe da ginnastica, quasi sempre. Quelle col tacco, mai, se poteva farne a meno: le facevano spesso rischiare di inciampare.
Re dei Topi, come ne Lo Schiaccianoci. Susanna sembrava come addormentarsi e poi sognare. Non sempre però i sogni erano belli. In uno di essi, ricordava, era stata avvolta dal nero, ombre scure la perseguitavano e avrebbe solo voluto gridare e scappare via e nascondersi in qualche luogo sicuro. Un'altra volta era stato il rosso il colore dominante, ma non era stato poi così terribile: sembrava in qualche modo misterioso sfuggire ai suoi occhi, mentre sognava di camminare sopra i tetti, senza vestiti, con la città che le si stendeva ai piedi e nell'aria le note di Susanna alzò la testa e un'espressione di gioia le si dipinse in volto. Era una giovane donna dai capelli rossi. Era di qualche anno più grande di lei, anche se molto più bassa. Corse ad abbracciarla. Love Will Tear Us Apart. E poi ancora nel Vieni, Susanna, andiamo" le disse, guidandola con gentilezza fuori della stanza. blu, ma non quello del cielo o del mare: era un blu spento, slavato, invecchiato, che le aveva messo addosso una grande malinconia. Susanna cercò di osservarne il maggior numero possibile. Una barchetta di carta colta un attimo prima di cadere in un tombino. Un corvo. Una scena surreale con un dinosauro. Un uomo in borsalino e impermeabile che fumava nell'oscurità. Dei libri che bruciavano. E molti altri ancora.
Mole.
Questa volta lavorerai qui" le disse la rossa.
Guiderò le comitive dei turisti?" chiese speranzosa.
Non proprio. Vai, Susanna, ti stanno aspettando."
Susanna annuì rassegnata e si avviò verso l'ingresso. Si volse un momento indietro e, prima di sparire all'interno, disse sorridendo: " I miei piedi hanno finalmente preso posto sulla terra, ma io mi sono guadagnata un bel posticino tra le stelle. A presto, Cristiana."