La FEE (Foundation for Environmental Education), ONG danese con sede in 60 nazioni in tutto il mondo, ha da poco consegnato le Bandiere Blu 2013 alle località balnerari italiane.
Ma cosa sono di preciso le bandiere blu? Oggi vogliamo fare un poco di chiarezza sui criteri di assegnazione di questi bollini di qualità, chianrendo qualche dubbio e facendo crollare qualche falsa certezza.
La procedura di assegnazione delle Bandiere Blu è poco trasparente. Niente di più falso. Tutte le candidature italiane sono analizzate dalla giuria nazionale della FEE, composta da esperti nelle differenti tematiche che entrano in gioco nella valutazione. Una volta ultimata la verifica della documentazione che i Comuni devono presentare, le proposte selezionate a livello nazionale vengono inviate al coordinamento internazionale dell’organizzazione, in Danimarca, che realizza verifiche a campione e può anche capovolgere il verdetto delle commissioni nazionali. Contemporaneamente gli esperti nazionali realizzano sopralluoghi ed ulteriori verifiche. Il titolo di Bandiera Blu ha durata di un anno ed è revocabile in qualsiasi momento vengano meno le condizioni di assegnazione.
Le Bandiere Blu certificano solo la qualità delle acque. Falso. Il riconoscimento è assegnato ai comuni costieri (quindi non parliamo di sole spiagge) che promuovono ed applicano un’adeguata conduzione sostenibile del territorio. In cosa si traduce? Nel rispetto di tutta una serie di parametri, uguali in tutto il mondo, su educazione ambientale ed informazione, qualità delle acque, gestione ambientale, servizi e sicurezza.
Le Bandiere Blu riguardano solo le spiagge. Falso. Quest’anno sono state 249 le località premiate, 4 in più del 2012, mentre 62 gli approdi turistici inseriti nella prestigiosa lista, uno in più che l’anno scorso. Quindi sono anche i piccoli porti turistici a ricevere l’importante riconoscimento, assegnato sulla base del rispetto di una serie di parametri che vanno dalla corretta informazione sull’ecosistema locale, sul corretto trattamento dei rifiuti (con particolare attenzione a quelli pericolosi), sul rispetto di precisi parametri di sicurezza e sulla promozione di pratiche di turismo sostenibile.
Questa spiaggia è deserta ed incontaminata, come mai non ha la bandiera blu? Tornando al secondo punto, è fondamentale che un Comune candidato nella procedura per l’assegnazione delle Bandiere Blu garantisca tutta una serie di servizi aggiuntivi alla corretta e responsabile fruizione del territorio come un adeguato accesso per disabili, misure di sicurezza per i bagnanti, controllo e regolazione per l’accesso di cani ed altri animali domestici, servizi igienici, adeguato sistema di informazione verticale relativo ai servizi forniti e mappa della spiaggia. Un Comune che aspira alla Bandiera Blu deve anche promuovere ed offrire ai bagnanti attività di educazione ambientale. E non una, almeno cinque all’anno.
Questa spiaggia appartiene ad un Comune troppo affollato in estate, pieno di hotel e strutture ricettive ed ha lo stesso la bandiera Blu! Uno dei parametri per l’assegnazione del riconoscimento internazionale è il rispetto della giusta proporzione tra domanda ed offerta di turismo. Un Comune stracolmo di turisti ma che allo stesso tempo offre un adeguato numero di strutture ricettive rispetta quindi una delle condizioni previste dall’organismo internazionale.
Il parametro più importante resta sempre e comunque la pulizia delle acque! Falso. La commissione nazionale della FEE è tenuta ad assegnare una valutazione per ogni candidatura locale sulla base delle risposte ad un completo questionario compilato da ogni Comune richiedente. Questo documento prevede l’assegnazione di un punteggio per ogni tematica richiesta, punteggi che sommati concorrerranno alla scala di valutazione finale, da 1 a 100. Ebbene, nella composizione del punteggio è la gestione dei rifiuti a garantire il punteggio più alto (ben 20), seguita dall’organizzazione della spiaggia (13,5 punti) e dall’educazione ambientale e informazione (12 punti). La pulizia delle acque, nel risultato in centesimi, influisce per 10 punti.
Altre curiosità. Concorrono all’assegnazione delle Bandiere blu anche la presenza del pescaturismo o l’adeguata manutenzione delle banchine dalle quali poter pescare, come il numero di persone impegnate nel settore peschiero. Ultimo dettaglio: i Comuni non selezionari ricevano un verbale a notifica delle irregolarità incontrate dalla commissione, permettendo quindi a chiunque la corsa ai ripari per la candidatura dell’anno successivo.
Ora che sapete veramente tutto sulle Bandiere Blu d’Europa non vi resta che ricercare un agriturismo vicino alla spiaggia e prepararvi a stupire i vostri vicini d’ombrellone!
Link interessanti e fonti:
- La procedura operativa per l’assegnazione delle Bandiere Blu
- Le Bandiere Blu 2013