Relax, mare e natura incontaminata; questo e molto altro potete trovare nel Sulcis Iglesiente.
E dopo il titolo aggressivo e l’attacco SEO-friendly, una lista di esperienze soggettive e impressioni personali, sciorinate come se fossero il Verbo del Blogger-Vero-Viaggiare, Preferibilmente sotto forma di punti (o comandamenti) per facilitare il collegamento con le tavole della legge.
1) La prima cosa da sapere sul Sulcis Iglesiente è che esiste. Questa zona sud occidentale della Sardegna, non è la più conosciuta, ma forse proprio per questo è meno devastata dal turismo. Ci sono quindi pro e contro: si respira anche a Ferragosto ma servizi e strutture non abbondano.
2) Come arrivarci: Da Cagliari: se si ha la macchina, no problem. Altrimenti si prende il treno per Carbonia, e da lì un bus per la località prescelta. Io sono stata saggiamente indirizzata verso Sant’Anna Arresi. E ho dormito al B&B Le Dune, che mi sento di consigliare. Sandro e Irene sono carinissimi .
3) Dove mangiare. Dove volete. Tranne qui, che a me hanno dato fregola con le vongole, andate a male. A giudicare dalle recensioni spaziali che ricevono, devo essere stata l’unica a cui è mai successo ma a me è successo. Oltretutto non sono gentili. I sardi a volte sono un po’ bruschi nel modo di fare, non è un problema per me, non mi dispiace la gente “ruvida”, ma qui – soprattutto il proprietario – sono proprio sgarbati.
4) Dove andare al mare. La località di punta della zona è Porto Pino, e la sua spiaggia di dune. Importante: ad agosto sulle dune non ci si può andare, ci si deve limitare a guardarle dalla spiaggia. C’è un divieto che dura per tutto il mese più “trafficato” dai turisti. Le dune sono un bel panorama tuttavia la mia spiaggia preferita è Porto Pineddu; sabbia, scogli, arbusti di ginestre, pini; se si va nella caletta centrale lontano dai parcheggi, pochissima gente anche ad agosto. Ho adorato Porto Pineddu.
5) Gite & escursioni: Mai più senza, Carloforte. Situata sull’isola di San Pietro, si raggiunge col traghetto da Calasetta o Porto Vesme. Una piccola e zuccherosa cittadina di mare, di origine ligure (leggetevi la storia – prima non dopo, come ho fatto io, o quando sarete lì non capirete chi sono i “tabarchini”)
6) Arriverà anche un post più ispirato sulla mia vacanza in Sardegna. E non è vero che prendo in giro i blogger
(a volte, solo un po’)