Ciao a tutti, amici miei.
Oggi 21 giugno poco prima e dopo la mezzanotte, è un ottimo giorno per tornare a scrivere dopo un lungo silenzio; mi siete mancati, mi è mancato il vostro ascolto, la vostra lettura, la vostra simpatia che io sento circondarmi intorno.
Vorrei riprendere questo mio adorabile seppur faticoso sentiero con una celebre frase di Nietzsche che recita “Tutto quello che è fatto per amore è aldilà del bene e del male”
E’ per amore che ho fatto quello che ho fatto, è per amore che penso quello che penso, è per amore che organizzo il tempo e lo spazio, secondo le mie possibilità e speranze di miglioramento.
E’ per amore che scrivo, è per amore che vivo, e non conosco nessun’altra forma d’espressione che sia degna d’essere vissuta, d’essere incoraggiata e condivisa.
L’amore che ci rende uomini veri, capaci di dire la verità.
L’amore che ci rende liberi, capaci di costruire come veri e propri giganteschi architetti le nostre quotidianità imbrigliate.
E non sono parole, no davvero. Sono i fatti che uno semina, e li semina non certo con leggerezza e superficialità, ma con profonda sapienza e capacità d’equilibrio, pur tra gli inciampi.
A volte i nostri comportamenti possono apparire ad occhi distratti e sconosciuti poco avveduti o del tutto fuori luogo, ma invece noi li sappiamo possedere grandi ragioni.
Non c’è verità che non possa sopportare il peso della chiarezza; questo peso è la nostra ragione, è la ragione che fa muovere le cose, che fa decidere i passi e le scelte. E quando dico ragione, intendo dire una precisa estrema millimetrica irremovibile e solida necessità.
I miei anni mi hanno liberato dalla schiavitù dell’ipocrisia e della convenienza; il mio intelletto mi tiene ancorata al buon senso ossia al senso della misura; il mio cuore mi tiene legata alle cose vere, alle cose grandi, quelle capaci di spostare le montagne, di far deviare il percorso dei fiumi, di far diventare la notte un giorno pienamente luminoso…
Così che mi sento appagata, rincuorata dal mio coraggio, confortata dalla mia onestà, consolidata alla vita che non vuole invecchiare nel senso che non vuole consegnarsi alla propria involuzione prima del tempo, prima della propria ora. Un senso della vita che rimane giovane, vigoroso, baldanzoso ed allegro, nonostante lo scorrere del tempo.
I pensieri sono virgulti tenaci ed indomabili che ci consegnano al mondo come eterni giovani destinati all’immortalità. I sentimenti sono incommensurabili tesori che stanno nel nostro corpo senza conoscere la minaccia dell’imputredimento. I nostri corpi sono templi sacri da custodire come le sole dimore degne d’essere abitate. Solo dentro questo teorema esiste un tempo che non è fatto per essere temuto, ed esistono possibilità di vita che potranno conoscere solo la loro benedizione e non mai la loro sventura.
Dentro questo mondo non c’è spazio per i pavidi, per i mentitori, per gli stupidi, per i furbi, per gli inetti; accade una selezione spontanea, che schiaccia i deboli perché si sentono soccombere alla legge del più forte, ossia del più grande, ossia del più migliore…
Ognuno si sceglie le proprie possibilità nel senso che decide quello che deve fare e che non deve fare essere.
Io ho scelto di fare essere le cose migliori che stanno nelle nostre miserabonde umanità. Già vivere è la cosa più misteriosa che ci può capitare tra le mani, che ci manca solo che al pensiero della vita noi sia abbia ad aggiungere la paura della morte…
E chi vive come una bestia senza arte né parte, non è che sterco che non macina nessuna fioritura.
Sto gioiosa nelle strade piene di sole, in questa meravigliosa notte d’estate; stiamo solari nelle piazze piene di ombre; abbiamo solo bisogno di uomini che non abbiano paura di vivere, e lottare, e comprendersi, e dichiararsi, e scegliere.
Il mio canto è lungo e provvido perchè nasce dal dolore, dalla sofferenza, da quasi una lunga agonia che solo per pudore e per decoro di sè non vuole rendersi pubblica.
L’amore bello, l’amore assoluto torna ad essere l’unico vero protagonista sulla scena di questo palcoscenico; esso si lega alle persone senza la pretesa di volerle nè di lasciarsi dominare da esse; come una stanza piena di luce sa fare spazio agli incerti che camminano meditabondi; è vigoroso come un albero secolare, non teme nessun temporale od improvviso uragano; sa farsi ragione dei fallimenti ossia delle incapacità e delle paure che non riusciamo a vincere per le più varie debolezze; sa trasformarsi, assumere secondo necessità le forme più inverosimili; non teme il ridicolo o il fraintendimento perchè ai suoi occhi non c’è ragionevole esitazione che possa intrattenerlo; sa vedere perfettamente quello che occhi normali non percepiscono e che solo per questa banale ed obiettiva incapacità rimangono tagliati fuori al gioco; è paziente, come una vera Penelope tesse e ritesse la sua tela senza fine; è adorabile, come un amante pieno d’ardore che si predispone all’atto amoroso con la leggerezza di un velo ma la possenza di un abbraccio; è senza fine perchè rimane vivente anche quando non ci sarebbe più nessuna oggettività al suo ricordo; è razionale, perchè non chiede a nessuno di perdere se stesso nel nome di una follia che porterebbe alla distruzione di qualche prezioso ancoraggio o punto d’orientamento; è casto, perchè non è mercenario, non è commerciabile, non è contrattabile.
No, l’amore che io conosco è perfetto; perfetto non perchè non commette errori, non perchè non conosce esitazioni o dispiaceri o lotte o smarrimenti…; è perfetto perchè è semplicemente un dovere.
Verso di noi, verso gli altri.
Vi abbraccio tutti.