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Tutto quello che fate per l’igiene è sbagliato!

Da Leragazze

e6c7e1da713de2b1f52ee10e40a69aafFobici fermatevi, non andate avanti con la lettura di questo post. Lo dico per il vostro bene. Il rischio è che vengano minate le vostre già scarse certezze riguardo le strategie e le manovre e da mettere in atto per mantenere tutto lindo e pulito intorno a voi. Lo faremo in 10 punti, dando ovviamente voce ai nostri amici Scienziati, Paciocconi e non. Oggi i primi cinque, il seguito alla prossima puntata.

1. Lasciate perdere i saponi antibatterici. Non sono più efficaci dei saponi comuni e soprattutto il 75% di essi contiene il triclosano che per giunta ha il simpatico effetto di alterare i livelli di alcuni ormoni, come si è visto nei test sugli animali. Questa sostanza è contenuta anche in certi prodotti per la casa e nei dentifrici. Conclusione? Buttatevi sul sapone del supermercato che è migliore e anche più economico.

2. La lavatrice pulisce veramente quel che ci mettete dentro? Il dottor Gerba dell’Università dell’Arizona ha evidenziato che caricare la lavatrice con indumenti intimi, sì mutande insomma, può trasferire 100 milioni di Escherichia Coli nell’acqua attraverso la quale vengono poi depositati sul bucato successivo. Secondo questo Scienziato, in ogni slip resta mediamente circa un decimo di grammo di popò feci [ve lo sareste mai immaginato, sporcaccioni che non siete altro?]. Ma per fortuna la Scienza ci propone anche delle soluzioni, pur se non efficaci al cento per cento. Comunque, a sentir loro dovremmo mandare la lavatrice a 150 gradi [!!!] e alla fine del lavaggio trasferire i panni nell’asciugatrice il più presto possibile poiché i batteri si moltiplicano nei luoghi umidi.

3. Per quanto vi danniate, per quanti sforzi e sacrifici facciate per tenere pulita la vostra casa, sappiate che non ci riuscirete mai del tutto. In ogni centimetro quadrato del pavimento del bagno possono albergare 300 mila batteri: fatevi il calcolo sull’intera superficie e rabbrividite. Mentre un centimetro quadrato del lavello della cucina ne ospita circa 80 mila. Secondo la dottoressa Abruzzo, direttore del centro per le malattie infettive del Long Island College Hospital di Brooklyn, il lavello di cucina non è più pulito, udite udite, della tazza del gabinetto, poiché le stoviglie lasciate lì a bagno danno vita a una magnifica coltura di Escherichia Coli e di salmonella. Purtroppo queste osservazioni sono state confermate anche dalla Harvard School of Public Health.

4. Non tutto quello che mettiamo nella tazza del gabinetto se ne va via quando tiriamo lo sciacquone. Ahimé. Quando compiamo questa operazione, infatti, parti infinitamente piccole di materia fecale se ne vanno fluttuando leggiadramente nell’aria coprendo una distanza di quasi due metri e si depositano su quel che sta intorno, per esempio sugli spazzolini da denti [orrore e raccapriccio!]. Quindi teneteli coperti e alla giusta distanza, se avete un bagno della grandezza che ve lo consente. Oppure conservateli in un’altra stanza.

5. Dopo esservi lavati le mani, asciugatevele con salviette di carta piuttosto che con i getti d’aria [potendo: io li odio]. Secondo numerosi studi di diversi Scienziati il rischio di attrarre batteri è legato alla rapidità con cui vi asciugate: con la carta si impiegano 15 secondi e con l’aria 45, ma la maggioranza delle persone si stufa moooolto prima e rimane con delle pericolosissime mani bagnate.

Per ora ci fermiamo qui. Prossimamente la seconda puntata.


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