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Oltrepassando l'aspetto di forma, però, la mia riflessione va sul contenuto: un picche, come c'era da aspettarsi. Da una parte Bersani - e il Pd - che avanza soltanto proposte di un Governo Bersani, che per intenderci è diverso da un governo Pd (magari con qualche altro nome Grasso-Boldrini-Style alla guida). Dall'altra un muro, fatto da due cittadini comuni, che difende le posizioni di un blocco di altri cittadini comunissimi (con la peggiore delle accezioni negative). Leggere la realtà non è facile, ed esistono circostanza in cui le cose accadano e basta. Hai voglia ad analizzarle, studiarle, prevederle. Il risultato elettorale del M5S in questo momento, a queste elezioni, è una di quelle cose che sono accadute ma non dovevano accadere. A queste elezioni doveva vincere il Pd, con un M5S al 20% massimo. E non lo dico per scarsa sportività, lo dico come analisi della realtà. Il Movimento non è pronto per nessuna delle posizioni istituzionali che sta andando ad occupare, questa anche è la realtà, ma potrebbe non essere un aspetto problematico: "nessuno nasce imparato" si dice dalle mie parte. Il turno elettorale celebrato appena un mese fa, doveva restituirci dei cittadini che entravano in Parlamento, dove potevano inquadrarsi all'interno dei meccanismi e prenderne familiarità, intanto. Strutturarsi in modo gerarchico: voglio dire, creando una pseudo "classe dirigente" selezionata nel tempo, intercambiabile, in grado di consapevolizzarsi. Così non è andata, purtroppo: e ci si ritrova con la Lombardi (portavoce alla Camera dei Deputati di M5S) che sparlando e trasalendo sul senso delle cose, chiede che il governo venga affidato a loro, senza nemmeno selezionare un probabile premier. Lo stesso detto a Napolitano - che essendo una persona seria che fa cose serie e si comporta in modo serio, non è che ha mai pensato di mettere in streaming la consultazione - quando hanno chiesto di guidare il paese. Senza quel nome, Napolitano e nessun Presidente della Repubblica, affiderà mai il governo: perché lo dice la costituzione che non si può fare. Per riceve l'incarico serve una persona, viva e vegeta, un essere umano: non un partito o un gruppo. Serve quell'uno che non vale uno, ma vale per tutti gli altri. Scelto come vi piace, ma uno deve essere. Il motivo per cui penso che a questo giro elettorale il Movimento abbia subito una sorta di sconfitta, è questo. Perché quel nome non esiste. Ammesso che potesse essere Grillo - che poi per ragioni di statuto interno non potrebbe, data la condanna per omicidio - non sarebbe un nome buono, valido, credibile. Ed è proprio intorno a quel "credibili" che la Lombardi e i suoi difendono tanto, che si è giocata la sconfitta. Adesso M5S non è credibile. E non è che non è credibile per il semplice fatto che i parlamentari del suo gruppo, non perdono occasione per fare gaffe banali. Non è credibile perché non ha una classe dirigente selezionata, non ha un gruppo di persone valide che possa far da traino, non ha un nome spendibile per proporlo alla guida del paese. La realtà ha spiazzato il Movimento. Lo tsunami del risultato elettorale gli s'è abbattuto contro. All'atto pratico ogni passo è stato un fallimento - da esempio, anche il questore eletto alla Camera, con i voti del Pd. Il Movimento non è pronto per il ruolo che ha o ancora peggio che vorrebbe assumere ed è questa l'amara verità. Non doveva andare così. Ma le cose succedo. Poi basta.
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