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Tutto si trasforma

Creato il 05 febbraio 2016 da Propostalavoro @propostalavoro

640px-Face_Sonderkulturen_DetailUna vecchia massima filosofica dice che "nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma". E questo, ovviamente, vale anche per il mondo del lavoro, che sta attraversando, nel nostro Paese come nel resto del mondo, una serie di profonde trasformazioni.

Fino a qualche anno fa, era impensabile trovare, sugli annunci di lavoro, frasi come "cercasi web designer" oppure "richiesta conoscenza fluente della lingua cinese", mentre, oggi, parole come sharing economy, coworking e green job stanno penetrando nella vita di tutti i giorni.

Certo, ci sarà sempre bisogno di idraulici, impiegati, commessi, ma è un dato di fatto che sono altre le posizioni lavorative del futuro, quelle cioè che, grazie allo sviluppo delle tecnologie, permetteranno di trovare più facilmente occupazione e crescita professionale.

Ma quali sono questi nuovi lavori? Partiamo da quelli più ovvi: programmatori, web masters, startuppers e tutte le altre professioni legate al mondo digitale, secondo Hays, azienda leader nella ricerca e selzione del personale, saranno tra i profili più ricercati, nel corso del 2016.

La rivoluzione digitale sta trasformando il mercato (non a caso, le aziende più ricche del mondo, oggigiorno, sono tutte legate al mondo della new economy): lo scambio di informazioni è sempre più veloce; app e social network permettono di raggiungere direttamente i clienti e di confezionare prodotti e servizi su misura per loro; internet, in generale, ha permesso alle imprese di accedere ad una platea globale, creando nuove opportunità lavorative, fino a qualche anno fa impensabili.

Lo sviluppo capillare della rete, però, non ha sempre risvolti positivi, specie quando rischia di diventare invasivo e di ledere la nostra privacy. La questione, molto sentita, ha spinto ad intervenire la stessa Commissione Europea che, lo scorso 15 dicembre, ha approvato il Nuovo Regolamento per la Privacy, che sarà obbligatorio, per tutti i Paesi aderenti all'Unione, entro due anni (cioè, il tempo massimo concesso agli Stati membri, per adeguarsi alle direttive comunitarie).

Tra gli obblighi previsti, per le aziende, vi è anche quello di nominare una figura, che si occuperà di mettere in pratica e di far rispettare, le direttive europee, aprendo, così, la strada alla professione dell'esperto di protezione dei dati.

Secondo l'Osservatorio di Federprivacy, però, sono appena 400, i professionisti certificati in Italia, mentre sono circa 50 mila, tra uffici pubblici e società private, gli enti che, nell'arco dei prossimi due anni, avranno la necessità di dotarsi – obbligatoriamente, pena sanzioni salatissime – di queste nuove figure. Ci saranno, quindi, interessanti opportunità lavorative, per chi vorrà cimentarsi nella carriera del privacy officer.

Infine, non possiamo non ricordare come, uno dei settori in maggior crescita, sia quello della green economy. Secondo la CCIAA di Monza e Brianza sono circa 70 mila, i nuovi posti di lavoro che, lo scorso anno, le imprese hanno messo a disposizione e le previsioni per il 2016, complici la Conferenza di Parigi e le continue emergenze smog, sono rosee. Energy manager, ingegneri ambientali e altre figure simili saranno sempre più al centro delle selezioni di personale.

A queste nuove sfide del mondo del lavoro, dovrà rispondere, prima di tutto, il nostro sistema formativo, ancora alla ricerca di un proprio equilibrio, dopo anni di sconvolgimenti (riforme, tagli alla spesa, precariato del personale, ecc.) che dovrà essere sempre più incentrato su formazione moderna e di qualità, su selezione meritocratica e su investimenti nell'innovazione.

E' da qui che serve ripartire, se si vuole cavalcare l'onda del cambiamento.

Danilo


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