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Non a caso la bella Anne è figlia d'arte: sua mamma Kate era anch'essa attrice di buon talento, e sarà proprio lei a incoraggiare la figlia ad affrontare il mondo dello spettacolo. Il padre Gerald, invece, avvocato di successo e uomo profondamente conservatore, tenterà di imporle un'educazione severamente religiosa: sarà così 'convincente' che Anne, a soli quindici anni, è già pronta ad entrare in convento per farsi suora... un evento poco felice però la fa subito recedere dalla sua scelta di vita: suo fratello Michael, dichiaratosi omosessuale, viene immediatamente ripudiato dai genitori. Anne, sconvolta, si rifiuta con forza di abbracciare una religione che discrimina i gay, concentrandosi così (e meno male!) solo sulla sua carriera artistica.
Finito il college infatti (lei che, guardacaso, è laureata in letteratura inglese e porta lo stesso nome della moglie di William Shakespeare) viene subito scritturata dalla Walt Disney che le regala il primo ruolo importante da protagonista in Pretty Princess: la storia di una studentessa semplice e bruttarella (possibile?) che diventa di colpo un'ereditiera al trono: accanto a lei c'è la 'regale' Julie Andrews, che le farà da madrina e la 'raccomanderà' per il successivo sequel Principe azzurro cercasi. Ormai la giovane Anne è l'idolo di giovani e adolescenti, una popolarità cosmica, improvvisa, che però non la coglie impreparata: a differenza di diverse sue colleghe più illustri (Lindsay Lohan, Britney Spears, Miley Cyrus) miss Hathaway non finirà in rehab nè farà colpi di testa, anzi! Già nel 2005 se la cava benissimo nel suo primo ruolo difficile 'da adulta': quello della moglie di un cowboy gay (Jake Gyllenhaal) ne I segreti di Brokeback Mountain di Ang Lee: film importante e 'maledetto', segnato dalla tragica morte del protagonista Heath Ledger.
Ma è il 2006 il vero anno della svolta: con molto fiuto negli affari, infatti, la bella Anne riesce, prima di chiudere il contratto con la Disney, a farsi scritturare nella fortunatissima commedia di David Frankel Il diavolo veste Prada: il suo ruolo è quello dell'assistente della perfida critica di moda Miranda Priestley (una sontuosa Meryl Streep), e il successo del film è clamoroso... tanto clamoroso che la Hathaway, cavalcandone l'onda, firma anche un contratto milionario come testimonial della Lancome: insomma, piove sul bagnato! E non è finita: nello stesso anno torna al suo primo amore (la letteratura inglese) interpretando nientemeno che Jane Austen nel suo film biografico Becoming Jane, e getta le basi per la sua prima candidatura all'oscar, che arriverà due anni dopo con Rachel sta per sposarsi, film drammatico di Jonathan Demme, presentato alla Mostra di Venezia, dove Anne interpreta la sorella tossica della futura sposa...
Ormai la strada è in discesa: nel 2009 torna al cinema insieme all'amica Kate Hudson nel leggero e spensierato Bride Wars, cui seguono il visionario Alice in Wonderland di Tim Burton, il tenero Amore e altri rimedi di Edward Zwick e, soprattutto, il bellissimo e poco conosciuto One Day, deliziosa commedia romantica diretta da Lone Scherfig e tratta dall'omonimo libro di David Nichols. Il 2012 poi le regala un'altra perla: Christopher Nolan la sceglie per una sensualissima versione di Catwoman ne Il Cavaliere Oscuro-Il ritorno (anche se diversi puristi del fumetto non approvano la sua interpretazione). E' solo l'anticamera alla consacrazione definitiva, che arriva l'anno successivo grazie agli intensi 17 minuti di presenza nel musical Les Misérables di Tom Hooper: seppur temporalmente così limitata, la sua performance non solo recitativa ma anche canora convince i giurati dell'Academy ad assegnargli l'Oscar come miglior attrice non protagonista. A testimonianza, giustissimamente, del vecchio motto hollywoodiano: "non esistono piccoli parti ma solo piccoli attori" !
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