Tutto sua madre
Creato il 24 gennaio 2014 da Veripaccheri
Tutto sua madre
di Guillaume Gallienne
con Guillaume Gallienne, Andrè Marcon, Francoise Fabian
Francia, 2013
genere, commedia
durata, 85'
Senza perdere tempo Guillaume Gallienne stabilisce i confini del suo
cinema e il senso della rappresentazione nella prima sequenza, dove
l'urgenza dell'esordiente fa il paio con la chiarezza dell'enunciato. E
così dopo un assolo che somiglia ad una confessione, davanti a noi si
rivelano le forme di una proscenio immerso nel buio, ed illuminato quel
tanto che basta da far capire che ci troviamo nel bel mezzo di una performance
teatrale. Realta' e fantasia coincidono nella figura dell'artista che
di spalle e rivolto al pubblico racconta se stesso ed un'esperienza che
forse gli appartiene. Siamo dalle parti di un film come "Lenny" di Bob
Fosse, anche se della cinebiografia interpretata da Dustin Hoffmann,
quella dell'artista francese mantiene solo la struttura formale ed il
percorso narrativo circolare, con i ricordi del protagonista che torna
al passato, e lo ripercorre fino a richiuderelo sul punto di partenza.
Messa in questo modo "Tutto sua madre" potrebbe sembrare un giochino
intellettuale e sofisticato, ed in parte lo è, perché le situazioni
proposte dalla storia di Guillaume innamorato della madre al punto di
imitarne la femminilità diventano anche l'occasione per sciorinare un
talento debordante. E così attribuendo al ragazzo un'omosessualità che
famiglia ed amici ritengono scontata, il film si diverte a realizzare
una serie di situazioni surreali e tragicomiche che prendono spunto
dall'incerta identità sessuale del protagonista e dall'ossessione per la
figura materna.
Monopolizzato dall'esuberanza attoriale di Gallienne che nel film si
riserva anche il ruolo della madre al fine di garantire un gioco di
specchi che si rivelerà decisivo nel tirare le file delle implicazioni
psicologiche connesse con l'inquietante legame, "Tutto sua madre" e' una
commedia sui generis perché l'esplorazione di un territorio
ancestrale ed impalpabile come quello dei rapporti tra figli genitori,
oltre a risultare da un'instancabile varietà di situazioni tragicomiche,
trova un eccezionale corrispettivo sul piano visivo, con movimenti
della mdp che simulano il linguaggio dell'anima, ed attraverso
una scenografia che nella diversa saturazione degli ambienti testimonia
gli scarti emozionali del personaggio. Galliene lavora sulle sfumature e
sui dettagli, ma fa ridere di gusto affrontando argomenti delicati e
talvolta scabrosi con sublime leggerezza e pudica profondità. E seppure
alcuni passagi si lasciano scappare un compiacimento che alimenta il
sospetto di una certa vacuità, non si può non salutare "Tutto sua madre"
con un misto di sorpresa e di meraviglia.
Potrebbero interessarti anche :