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TUTTO SUA MADRE (Les Garçons et Guillaume, à table!)

Creato il 15 febbraio 2014 da Ussy77 @xunpugnodifilm

Tutto-sua-madre-cover-locandinaGalliene alla ricerca dell’identità sessuale

Autoritratto sottile ed esistenziale, Tutto sua madre (Les Garçons et Guillaume, à table!, 2013) saltella giù dal palco e si insinua nei ricordi. Gallienne racconta sé stesso e omaggia la madre, dedicandole un encomio artistico.

Guillaume ama sua madre sopra ogni altra cosa, fino a confondersi con lei, imitandone la voce e la gestualità. Cresciuto da “diverso” e rifiutato dalla famiglia (composta dal padre e dai fratelli prepotenti e virili), nel suo universo immaginario Guillaume si convince di essere una ragazza. Di conseguenza viene allontanato e costretto a trascorrere le sue giornate in collegi maschili, nei quali scopre (con enorme dispiacere) di essere un uomo. Vittima di un fraintendimento crudele e di una valutazione familiare irrazionale, che lo cresce femmina e lo qualifica come omosessuale, Guillaume comincia a cercare la propria voce e la propria identità sui lettini di analisti e psichiatri, per poi ritrovare il suo posto nel mondo.

Portando al cinema la sua pièce Les Garçons et Guillaume, à table!, Gallienne si lancia in una pellicola che alterna palco e passato, omosessualità e identità sessuale. Difatti il regista, interprete e autore francese, porta sul grande schermo la sua vita, contraddistinta da convinzioni, ambizioni e dati di fatto. A partire da una madre oppressiva e invadente, che Guillaume scimmiotta in modo mimetico: essa rappresenta tutta la sua convinzione (infantile) di essere una ragazza fino a quando si rende conto di essere un uomo ed è costretto ad affrontare la sua “presunta” omosessualità. Tutto sua madre non è una pellicola gay, non si lascia andare a stereotipi ed evita di esplicitare il disagio della ricerca di un’identità sessuale ambigua e difficile da trovare. E il regista, alternando ironia, leggerezza, demenzialità e profondità, sfocia nell’autoreferenza di un’interpretazione nella quale Gallienne è sé stesso e sua madre. E davanti alla macchina da presa si limita a ciò, mentre sul palco si destreggiava in tutte le parti femminili della sua vita (zia e nonna comprese).

Divertissement che si fa spazio tra identità e inclinazioni sessuali, Tutto sua madre è profondo, ma debole nel sostenimento del ritmo, che spesso lascia spazio alla noia e alla detestabilità. Tuttavia la pellicola si risolleva e, togliendosi la maschera, omette e conferma, evita l’etichetta del genere e si tramuta lentamente in un omaggio all’arte dell’istrionismo intelligente e alla figura della madre di Galienne, tanto presente quanto fonte d’ispirazione.

Uscita al cinema: 28 gennaio 2014

Voto: ***


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