Eppure tutte queste tematiche, di per sé gravide di narrazione, si spengono in un racconto breve, che lascia insoddisfatti - se non indifferenti. La voce di Diego (Roberto, nella demenza senile di una madre confusa e fragile) non riesce a persuadere il lettore di essere alle prese con un uomo; i ventisette anni e il genere femminile dell'autrice si avvertono tutti, in un fallito tentativo di mimesi. La scrittura è a tratti interessante, il periodare paratattico rende il tentativo di ordinare, con le parole, in frasi, i pensieri confusi e le incertezze - mettere le definizioni in barattoli è ciò che Diego dichiara di fare, nella compilazione del dizionario. Eppure il libro non esplode mai, e termina con banalità, con un rimpianto previsto, con una poco originale, rapida, non approfondita riflessione sulla mutua rivalsa fra verità e menzogna.
Non sfruttato il riferimento alle cicogne nere di ritorno a Castiglione d'Adda (che dovrebbe fare il paio con il finale volo di piccioni?), inspiegato il titolo ("Tutto torna. [...]. Tutto torna. E tu?"): il terzo romanzo Feltrinelli (non tutto torna) di Giulia Carcasi è un racconto lungo impaginato in maniera molto (fastidiosamente) ariosa, è una raccolta di appunti per qualcos'altro.
Carlotta SuscaG. Carcasi, Tutto torna, Feltrinelli, 122 pp., 11 euro.