La ricerca ha un valore inestimabile, ancora di più lo ha la sensibilizzazione a certi temi. Così come la conoscenza, parlarne, perché quando non si conosce qualcosa se ne ha paura.
E la paura va affrontata, aggirata e vinta. Bisogna provarci.
Ho trovato molto simpatiche delle foto che da tempo sono visibili sul web. Son quelle di un uomo in tutù rosa.
Sta girando tutto il mondo così.
Al di là dell’impatto iniziale che suscita un sorriso, queste foto esprimo qualcosa di più. Un grande coraggio. Un grande amore.
Chi è quest’uomo?
Bob Carey è un fotografo, ma prima di tutto è un uomo, e come tutti gli uomini la via gli regala soddisfazioni e delusioni, sofferenze. Rischia di togliergli ciò che di più caro ha.
Sua moglie Linda da tempo lotta contro il cancro al seno.
L’iniziativa di Bob si chiama Tutù project (www.thetutuproject.com) ed ha come obiettivo quello di raccogliere fondi per la ricerca.
L’idea era nata per finanziare la compagnia di ballo Ballet Arizona: vestito solo di un tutù, Bob aveva iniziato a mettersi in posa in strade, parcheggi, metro, campi con animali, spiagge, boschi. Da quando ha saputo che sua moglie è malata di tumore al seno, ha pensato di dare un nuovo volto alla sua iniziativa.
Dal 2003 sta continuando a girare e farsi fotografare, dalla Calinfornia a Las Vegas, New York fino in Europa, sta continuando a raccogliere autoscatti che fanno parte di un libro che Bob ha autoprodotto dal titolo “Ballerina”. I ricavati andranno a centri oncologici.
Le foto oltre a cogliere il protagonista in ambienti differenti, ne racchiudono anche la solitudine, una velata malinconia che però non riesce a vincere. Infatti, Bob mi trasmette un senso di vitalità. Mi fa sorridere e riflettere nello stesso tempo.
Non è solo, anzi sulla strada del suo viaggio penso incontri tante persone, è portatore di un messaggio di speranza. Il suo impegno non è soltanto personale, è quello di tutti coloro che credono nella vita, sempre.
E’ quello di coloro che si donano per gli altri, continuando a fare ricerca.
Il suo intento, per me, è ancora più convincente perché messo in atto da un uomo, perché il cancro al seno non deve essere dibattuto solo tra donne, non va etichettato come una sofferenza solo femminile.
Dall’altra parte della foto ci sono io, ci siamo tutti noi ed è importante mettersi sulla sua strada, seguirlo. Ricordarsi, di fronte al tema del cancro, che c’è un puntino mobile e vivo tutto rosa nella vastità del nostro Pianeta che non si arrende. Per sua moglie e per tutte le donne.