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Tv Estate 2013: La pubblicità non segue lo share (Il Sole 24 Ore)

Creato il 12 settembre 2013 da Nicoladki @NicolaRaiano
Tv Estate 2013: La pubblicità non segue lo share (Il Sole 24 Ore) Nel mese di agosto la popolazione italiana ha dedicato in media al consumo di televisione tre ore e ventidue minuti al giorno. Non c'è un altro medium, cartaceo o elettronico, analogico o digitale, hard o soft, clever o smart che sia in grado di attirare l'attenzione dei consumatori per così tanto tempo. Né è attivo un medium che riesca a produrre un consumo medio quotidiano da parte di otto milioni di persone. Nelle due ore di prima serata (20:30-22:30) la media di agosto è di 18,3 milioni di donne, uomini, bambine e bambini piazzati davanti ad un televisore acceso per un'ora e 23 minuti. Tempo e ascolti dedicati alla televisione sono stati più alti questo agosto che non l'agosto dello scorso anno, quando si svolsero, sino a giorno 12, le Olimpiadi di Londra con grande successo di pubblico, anche televisivo.
La crisi fa bene alla televisione? Quest'anno i costi di produzione della programmazione estiva sono inferiori a quelli dello scorso anno e il pubblico è aumentato lo stesso. Pubblici indifferenti e indifferenziati, l'età media degli otto milioni di individui che hanno dedicato alla tv quattro ore e 52 minuti al giorno del proprio tempo d'agosto è di 51 anni. Pubblici sparpagliati all'interno di un'offerta ripetitiva, ma progettata per differenziarli e ripartirli all'interno di una miriade di canali.
Frammentare contenuti per frammentare pubblici, per rendere più agevole al mercato pubblicitario il raggiungimento di specifici target. Eppure è proprio la pubblicità a mancare; la crisi che porta pubblici alla tv le toglie la risorsa principale. Il principio più volte enunciato dall'associazione delle imprese che investono in pubblicità, secondo il quale più pubblici e meglio segmentati avrebbero costituito la base di un incremento della raccolta pubblicitaria, è franato di fronte a una crisi economica che nella crisi trascina certezze di sistema.
Di fronte alle molte incertezze travasate dall'economia alla politica i pubblici sentono più del solito l'esigenza di essere informati, di seguire gli eventi per cercare di comprendere cosa accade, ed è in particolare al Tg1 che si stanno rivolgendo. Il telegiornale della prima rete Rai ha prodotto in agosto la quota d'ascolto più alta dell'anno (24,9%), più di quanto prodotto negli altri mesi. La quota dei telegiornali è d'estate solitamente più alta che non nei mesi invernali, visto che pur rinunciando alla tv non si rinuncia al Tg. Questa estate non è andata così, più tv, più Tg1. Oltre al Tg1 soltanto il Tg Regione di Rai 3 produce ad agosto una quota d'ascolto superiore a quella dei mesi invernali.
Informazione a parte i programmi più seguiti tra giugno ed agosto, sono le irrinunciabili repliche del Commissario Montalbano e gli usuali eventi sportivi: il Gp di Formula 1 e di Motociclismo, le due Supercoppe di Calcio.
Tra le pay il record va a Lo Hobbit, 3% di share su Sky Cinema 1.
Francesco Siliato per "Il Sole 24 Ore"

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