Lanciata da Kodak negli anni ’80, questa tecnologia è pronta a detronizzare gli LCD. La mancanza di retroilluminazione genera un rapporto di contrasto e dei NERI qualitativamente irraggiungibili con qualsiasi altra tecnologia, ma anche la frequenza di aggiornamento dello schermo, il basso consumo energetico richiesto, e l’angolo di visione rientrano negli elementi assolutamente vincenti degli schermi OLED.
Alcuni dei più grandi produttori di elettronica di consumo sono saltati recentemente sul carro degli OLED. La XEL-1 di Sony (11 pollici) è stato il primo TV OLED disponibile in commercio, seguito da LG che ha presentato il suo modello da 15 pollici (seguito ora da un 55 pollici) , e Samsung che usa moltissimo la tecnologia nei suoi smartphone e solo ora si appresta a portarla sulle TV.
Lo sviluppo di questa tecnologia non è da intendersi solo al raggiungimento di immagini perfette, bisogna anche citare alcune proprietà particolari come la possibilità di realizzare dispay pieghevoli, e persino trasparenti come il vetro visto che il materiale organico da spento può benissimo essere trasparente. Caratteristiche che sicuramente in futuro apriranno strade al momento ignote.
Tecnologia costosa da produrre
Come si può capire dall’articolo i modelli disponibili e la diffusione di questa tecnologia al momento è ancora quasi inesistente, questo perchè il ciclo produttivo di tali display ha dei prezzi fuori mercato, sopratutto quando si tratta di grossi display, la TV OLED XEL-1 di Sony da soli 11 pollici al momento si aggira sui 1700 euro, praticamente allo stesso prezzo si compra uno dei migliori plasma da 50 pollici.
Messo da parte il primo problema del prezzo, bisogna anche citare la breve durata del pannello rispetto a LCD e PLASMA, il materiale organico tende a deteriorarsi sicuramente prima.
Funzionamento nel dettaglio
Per tornare sul funzionamento alla base di questa tecnologia il professor Vladimir Bulovic ha trovato un modo semplice per spiegare il funzionamento degli affascinanti schermi OLED.
Come già detto tutto si basa sull’inserimento di materiale organico tra un anodo (elettrodo che espelle elettroni), ed un catodo (elettrodo che riceve elettroni), alimentando il sistema gli elettroni si spostano dall’anodo verso il catodo creando una corrente elettrica dentro il materiale organico. Quando le cariche positive e negative colpiscono la stessa molecola viene rilasciato un fotone che noi percepiamo come fonte luminosa.
Nel video sottostante un cetriolo tra due elettrodi che diventa una sorta di enorme pixel organico.