Nell’intervista, Santoro ha espresso i propri dubbi sul fatto che La7 possa diventare la nuova Raitre. Infatti “Raitre nasceva in condizioni completamente diverse dal punto di vista politico, dal punto di vista economico e sociale. C’è il rischio che La7 erediti una parte del pubblico di Raitre, cioè che Raitre, in una crisi di identità, regali un pubblico a La7 che sarebbe un pubblico tradizionale di Raitre. Soprattutto grazie al fatto che La7 ha un grande professionista che si chiama Enrico Mentana, che ha illuminato – diciamo – di modernità una televisione che in generale non è che presenti tantissimi aspetti innovativi”.
Invece, in merito al proprio futuro ha dichiarato: “Mai come questa volta è vero quello che ci hanno insegnato: che il medium è il messaggio. Cioè l’esistenza di un programma che va fuori dai network esistenti e che comunque vive e che può arrivare a contare milioni di persone che lo guardano, come abbiamo dimostrato che si può fare con “Tutti in piedi” e con “Rai per una notte”. Beh, questa è una rivoluzione strutturale. [...] Aldo Grasso ha detto che fino ad adesso abbiamo dimostrato solo di essere capaci di fare degli eventi e che invece non sarebbe stato possibile trasferire sotto il profilo seriale questa esperienza. Adesso noi proveremo a dimostrare che Aldo Grasso si sbaglia”. A commentare l’intervista di Michele Santoro ci sarà, in collegamento dalla redazione del Foglio, Giuliano Ferrara, conduttore su Raiuno di Qui Radio Londra in onda dopo il Tg1 della sera.
Tra gli altri ospiti della puntata d’esordio del programma, che propone in questa stagione nuove rubriche e approfondimenti, Serena Autieri, Beppe Fiorello, che racconta la propria partecipazione al film di Emanuele Crialese “Terraferma” che ha vinto il Premio speciale della Giuria alla 68esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, Patrizia Mirigliani, per un bilancio di Miss Italia e il giornalista Francesco Specchia.
(fonte Ufficio Stampa Rai)