Twirling: un’azienda torinese rompe il monopolio americano dei bastoni

Creato il 15 gennaio 2014 da Sportduepuntozero

Un bastone personalizzato, con tanto di nome. E’ il gradito regalo che hanno trovato i magnifici 12 del Team azzurro impegnati nel fine settimana appena concluso nel raduno tecnico, il terzo del nuovo corso della Federazione, a Cantalupa. Un oggetto del desiderio reso possibile dallo scrupoloso lavoro dell’azienda piemontese “Effetto Twirling”, con a capo la signora Maria Rosa D’Urzo. Così dalla collaborazione tecnica nata tra l’azienda e la Federazione, nella persona del presidente Franco Ferraresi: “Un rapporto – sottolinea lo stesso – iniziato qualche mese fa e via via diventato più importante. Lo ritengo un altro segnale della nuova federazione che ha voluto un bastone italiano, prodotto da un’azienda italiana, per la Nazionale e l’intero movimento guardando sia alla qualità che all’economia. I costi dei bastoni, sia nella versione agonistica, che in quelle intermedia e di avvio alla specialità, sono assolutamente più bassi rispetto a quelli dei bastoni fino ad ora utilizzati ed importati dagli Stati Uniti. La Federazione ha deciso di non fruire di royalty sulla vendita dei bastoni (percepirà un contributo annuale dall’azienda produttrice di entità ancora da stabilire) proprio perchè ha ritenuto in un momento così difficile per tutti sotto il profilo economico di andare incontro alle famiglie e agli atleti permettendo loro un risparmio tangibile sotto questo profilo così inscindibilmente legato all’attività. La personalizzazione dei bastoni per i Nazionali è stato un gesto d’immagine e di attenzione verso il nostro mondo che tutti abbiamo molto apprezzato, atleti in primis”.

In rapida successione ecco le tappe che hanno condotto alla costruzione del nuovo bastone: “Alla base – ricorda Maria Rosa D’Urzo – c’è una sorta di scommessa con mia figlia Giulia, che pratica il twirling presso la società Arcobaleno di Torino. In occasione di una trasferta perse il bastone. Tornata a casa cercai di ordinarlo presso l’azienda americana che ormai da decenni li produce ma mi sentii rispondere che occorreva aspettare mesi perchè erano soliti concentrare gli ordini nei mesi di maggior richiesta, settembre nello specifico. Così mia figlia fu costretta a far twirling per alcuni mesi senza bastone. Le promisi che il bastone glielo avrei costruito io. Pensavo inizialmente fosse una cosa più semplice….invece l’impresa è divenuta per molti aspetti titanica.

Ma una scommessa è una scommessa, soprattutto con i figli, e alla fine posso dire di averla vinta. Grazie ad un lavoro di squadra nella quale si sono inseriti mio fratello Basilio, che ha tradotto le indicazioni dei tecnici di settore in assemblaggio, e la maestra di mia figlia, Cristina Bono. Tante prove, di materiale, acciaio, pomelli, molte rettifiche, rivisitazioni, altrettanti esercizi di roteazione e bilanciamento. Oggi l’attrezzo è pronto, nelle sue tre versioni. Quella professionale, quella intermedia e quella per l’approccio al twirling, ideale per le scuole anche perchè in questo caso il bastone non è in acciaio ma in pvc.

Abbiamo dato la versione professionale agli atleti del Team italiano con tanto di pomelli colorati (in tricolore come da espressa richiesta dei tecnici azzurri) e personalizzazione, tenendo segreto il “prodotto” fino all’ultimo. Una consegna alla quale era presente anche mia figlia. Un bellissimo momento per tutti e una grande soddisfazione personale. La nostra azienda, denominata “Effetto Twirling”, ha preso forma ufficialmente nell’ottobre scorso e ora si propone sul mercato italiano e su quelli delle nazioni limitrofe come potenziale punto di riferimento”.

Ciò che è certo, da oggi, che anche per uno solo bastone non bisognerà rimanere in attesa di mesi per vederlo arrivare dalla “lontana” America. Altresì che ci si trova davanti ad un ottimo rapporto qualità-prezzo. La rinascita del twirling italiano parte anche da questi segnali d’azienda.

Roberto Bertellino

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