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Twitter e la censura: il caso di Nicolas Sarkozy

Creato il 20 febbraio 2012 da Franzrusso @franzrusso

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Di recente si parla sempre più spesso di censura in riferimento a Twitter in particolare. Proprio nei giorni scorsi ha suscitato molte polemiche ma anche molte perplessità, l’annuncio da parte di Twitter della possibilità di procedere a censura in alcuni stati. Un annuncio che ha sorpreso proprio perchè proviene da uno dei siti al momento più in forte ascesa e perchè fino ad ora su questo sito la libertà di espressione o comunque la libertà di dire ciò che si pensa era sempre stata salvaguardata. A patto di non incorrere in qualche violazione grave del regolamento. E sembra tanto evidente che la messa in pratica di quell’annuncio non si è fatta attendere. Infatti, in Francia Nicolas Sarkozy, presidente e candidato alle prossime presidenziali da poco sbarcato su Twitter, fa chiudere 2 account, di cui uno in particolare, @_nicolassarkozy, attivo già da un anno, l’altro è @SarkozyCaSuffit. 

Cosa è successo? Il 15 febbraio viene attivato l’account ufficiale del presidente francese, @NicolasSarlozy, proprio qualche giorno prima dell’inizio della sua nuova campagna elettorale per le prossime elezioni presidenziali in Francia. Il 16, quindi il giorno dopo l’arrivo di Sarkozy sul popolare sito di micorblogging, Twitter sospende i due account che abbiamo citato prima insieme a @mafranceforte e @fortefrance, una evidente parodia dello slogan scelto da presidente per la sua campagna “La France Forte”.

SarkozyParody
La motivazione, confermata anche da Twitter, è che c’è stata una richiesta da parte dello staff di Sarkozy di sospendere quegli account indicati. E infatti, nel giro di poche ore, Twitter da esecuzione alla richiesta. @_nicolassarkozy, come dicevamo, era attivo già da un anno ed era gestito da Kaboul.fr, un sito di satira. Ma pare che Twitter abbia motivato la sospensione “in quanto il profilo in questione è una impersonazione non parodistica“. In sostanza, secondo twitter il profilo sembrava troppo simile a quello ufficiale. Ma basta guardare l’avatar dell’account per rendersi conto che altro non era che un account satirico.

Per gli altri account, contrari alla politica e al movimento di Sarkozy, si fa sempre più insistente di una richiesta di sospensione a sfondo politico.

Ora, era necessario tutto questo? Ma non esistono anche per Obama account fake? Vi immaginate lo staff di Obama che cerca di stare dietro a tutti gli account satirici o anche contrati per poi a chiedere a Twitter di sospenderli. E non è stato anche il primo ministro inlgese, David Cameron, oggetto di una storia simile quando veniva preso in giro da sito Mydavidcameron.com? Non si conosce nessuna richiesta di censura da parte di Cameron.

C’è da dire che Sarkozy in questi giorni soffre l’avanzata nei sondaggi del suo rivale socialista, Francois Hollande. Ma non ci pare questo il modo giusto per far parlare di sè e soprattutto quando si è appena avviato un percorso di comunicazione sulla rete.

Ma lascia ancora più stupiti l’operato di Twitter. Se questo è il modo di operare, anche a fronte di evidenti non assenze di violazioni del regolamento, dovrà pur dare delle spiegazioni, per evitare l’incidente avuto con Murdoch quando fece diventare account verificato quello della mogliequando in realtà era stato aperto da un inglese per divertirsi un pò.

Infine l’hashtag #SarkoCensure è in questo momento il primo trending topic in Francia.

 


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