Ad ogni accadimento, dopo ogni evento di grande rilevanza, si leggono fiumi di parole sul fatto che ormai Twitter è una fonte di informazione più veloce di qualsiasi altra, come avvenuto anche in questi giorni per il disastro aereo di San Francisco, e che ben presto sostituirà le fonti tradizionali.
Premesso che da un lato velocità ed affidabilità spesso sono in contrasto tra loro, e che al di là del fatto specifico riportato il valore dell’informazione sta, a mio avviso, nel fornire il quadro d’assieme ed il suo significato più che la notizia di per se stessa, che, Twitter o meno, è sempre più commodity, secondo i ricercatori delle Università di Edimburgo e Glasgow pare non sia così.
I ricercatori hanno sviluppato un software per monitorare l’attività di Twitter, che hanno usato per studiare 51 milioni di tweets durante più di 11 settimane nell’estate 2011 facendo il confronto con le notizie fornite dalle fonti tradizionali per lo stesso periodo.
Secondo quanto pubblicato Twitter fornisce le notizie prima delle agenzie di stampa solo ”raramente”, ma per i grandi eventi i ricercatori non hanno trovato prove che Twitter possa sostituire le tradizionali agenzie di stampa. Pare emergere che Twitter abbia sorpassato in termini di velocità le i media tradizionali quando si trattava di sport e/o di eventi collegati a disastri.
E’ tuttavia importante quanto evidenziato da uno dei ricercatori, che spiega che anche nei casi in cui Twitter non batte le fonti tradizionali in termini di velocità, la piattaforma di microblogging fornisce comunque una prospettiva locale molto preziosa [sapendo selezionare le fonti] ed un meccanismo di diffusione virale dell’informazione. Twitter inoltre molto spesso fornisce informazioni che altrimenti non emergerebbero o perchè ritenute poco importanti dai mainstream media o, al contrario, poichè sottoposte, più o meno dichiaratamente, a censura.
Il valore aggiunto non è dunque nella velocità. Speriamo si possa, almeno, archiviare questo tema.