Sicuramente non sorprende di certo sapere che il paese che twitta di più siano gli Usa ma l’infografica, realizzata dalla Oxford University e dalla Humboldt State, rivela che il paese che si piazza al secondo posto è il Brasile. I tweets sono stati esaminati nel mese di marzo su un totale di 4,5 milioni di tweets
Come dicevamo prima, non sorprende sapere che gli Usa siano il paese dove si twitta di più, è cosa abbastanza risaputa. Quello che sorprende è sapere che il Brasile si piazza al secondo posto, così come sorprende vedere paesi, le cosiddette “economie emergenti” come Messico, Indonesia, Malaysia e anche la Russia che sembrano confermare quei trends che all’inizio del 2012 prevedevano grandi passi in avanti di questi paesi verso l’uso delle nuove tecnologie e quindi dei Social Media. L’indagine è stata condotta da Mark Graham della Oxford University, Oxford Internet Institute, e da Monica Stephens della Humboldt State in California. Il loro studio si è centrato su un periodo compresa tra il 5 e il 13 marzo considerando un totale di 4,5 milioni di tweets geolocalizzandoli, potendo in questo modo vedere i paesi dove effettivamente si twitta di più.
In dettaglio, gli Usa hanno generato nel periodo osservato il 30% dei tweets totali, il Brasile il 22%, Indonesia e Uk, che si piazzano al terzo posto, il 6% ciascuno.
L’infografica in alto mostra l’effettiva penetrazione dell’uso di Twitter in ciascun paese, ossia mette in rapporto la popolazione effettivamente registrata su Twitter con la popolazione web di ciascun paese. Da questo punto di vista il Brasile si piazza addirittura al primo posto e anche davanti agli Usa. La dimensione di ogni blocco rappresentato nell’infografica ci indica il numero di tweets effettivamente prodotti e l’ombreggiatura, da chiara a più scura, ci da l’effettiva proporzione sul totale dei tweets geocodificati. Anche in questo caso, paesi come Messico, Malaysia, Indonesia e anche il Kuwait, confermano una penetrazione molto alta dell’uso di Twitter.
Il nostro paese risulta ancora indietro, sia per numero di tweets sia per l’effettiva penetrazione di Twitter stesso, prendendo in considerazione questo punto di vista. Del resto se attualmente la popolazione Twitter italiana si attesta intorno a 3,5 milioni di utenti, su una popolazione web ormai vicina ai 30 milioni di utenti al mese, i numeri non potevano essere diversi.
Si conferma però il fatto che Twitter sta aprendo paesi, come dicevamo prima etichettati come “economie emergenti“, all’uso di un nuovo modo di comunicare, più democratico, più aperto. Del resto basta guardare i piccolo riquadro che rappresenta la Cina per avere idea del peso della censura che regna in quel paese verso l’uso di questi strumenti.
Voi che ne pensate?