Twitter, il social media “politico”

Stamattina ho letto un post curioso ed interessante all'interno del blog ufficiale di Twitter.

Ciò che personalmente mi appassiona dei social media è la loro capacità di uscire dagli schermi dei pc e dei cellulari ed essere fortemente connessi con ciò che accade nel mondo in quel momento. Tutto ciò grazie ai loro utenti, che hanno trasformato i social media nello strumento di comunicazione del ventunesimo secolo.

Uno strumento in cui ogni persona è libera di esprimere la sua opinione senza censura (tranne in alcuni Paesi).

Ma torniamo all'argomento di oggi…

Negli ultimi tempi Twitter è divenuto il principale social media di discussione civica in cui gli utenti si confrontano tramite lo scambio di tweets su tematiche spesso complesse come i martimoni gay o le elezioni. 

L'analisi dei tweets di Twitter relativi un determinato argomento fornisce spesso una visione del pensiero collettivo di un popolo, di un gruppo di persone e riesce spesso ad identificare, molto più dei sondaggi, l'opinione politica prevalente.

Proprio per questo motivo, e in previsione delle elezioni americane, Twitter ha deciso di lanciare il "Twitter Politics Index", un indice che misurerà giorno per giorno le preferenze politiche degli utenti statunitensi del social media sulla base dei tweets inviati.

Ogni giorno, il sistema valuterà i tweets che citano Obama o Romney (i due candidati alle elezioni Statunitensi) e il punteggio  giornaliero complessivo di ciascun candidato coinciderà con la percentuale di tweets in cui si è stati positivamente sul totale dei tweets in cui si è stati citati.

Se, ad esempio, un candidato riceverà un punteggio di 70 significa che il 70% dei tweets in cui è stato citato erano positivi.

Sebbene questo indice sia nato probabilmente più per gioco che per un concreto interesse dei politici interessati, i risultati giornalieri che emergeranno non dovrebbero essere trascurati in quanto rappresentano l'opinione di un campione significativo di statunitensi.

L'indice di Twitter ha un vantaggio non indifferente: si tratta di un termometro che valuta le reazioni degli statunitensi offrendo risultati in un giorno, risultato impossibile per qualsiasi sondaggio tradizionale.