Un lungo articolo di ieri sul New York Times traccia un profilo di Dick Costolo, presentandolo come vera guida di Twitter sino a questo momento. Mentre i fondatori si dedicano altri progetti, Costolo, che ha un passato da attore, si avvia da solo verso quello che sarà il nuovo grande traguardo, cioè lanciare una offerta pubblica all’inizio del 2014
L’idea che Twitter potesse prendere in considerazione lo sbarco in borsa non sorprende forse, tutti. In tanti, esperti o meno, aspettavano di sentire o leggere una notizia simile. Inoltre, Twitter vanta nei numeri comunque positivi, per questo anno si attendono ricavi per 350 milioni di dollari. Gli analisti finanziari, quelli che hanno il polso della situazione, sostengono invece che un’offerta pubblica è molto improbabile. Da crederci?
In effetti a bene vedere il tanto sofferto di Facebook in Borsa, annunciato come trionfale, in effetti la IPO lo è stata, e a vedere la crisi che ha travolto Zynga, non è che questa IPO sia una buona idea. Ma dietro un passaggio così importante ci sono tante variabili da considerare. Nel caso di Facebook, se fosse stato per Mark Zuckerberg non l’avrebbe mai presa in considerazione, mentre invece la SEC da un lato e investitori da un altro hanno “costretto” Facebook a questo passaggio. E si sono visti scarsi risultati finora, anche se negli ultimi giorni c’è stata una piccola ripresa, ben lontana dalla situazione al momento del lancio nello scorso maggio.
Certo si apre uno scenario interessante. Sarà allora interessante vedere come Twitter si muoverà sul mercato Mobile, soprattutto in termini di fatturato, nel mese di giugno scorso Twitter ha affermato che il fatturato da Mobile è più alto di quello via Web. Da questo punto di vista un discorso di concorrenza con Facebook neanche si pone, sino ad ora, visti i numeri che riesce a fare e visto anche il fatto che Facebook è entrato nel mercato Mobile da poco. Inoltre pensare di lanciare una IPO nel 2014 da la possibilità di vedere come maturano le esperienze di Facebook e di altri in borsa, con la speranza di non ripetere gli stessi errori.
Se diamo per fatta questa idea della IPO, forse comincia ad essere più chiara la strategia che Twitter ha intrapreso negli ultimi mesi, con una forte modifica alla politica di gestione delle API, di fatto accentrando tutto sul servizio principale. Potrebbe essere questa una spiegazione? Voi che ne pensate?