Two-Lane Road/ Monte Hellman e Vincent Gallo a Venezia

Creato il 18 agosto 2010 da Pickpocket83

Due oggetti volanti non identificati stanno per planare sulla 67esima mostra del Cinema di Venezia. Uno è sicuramente l’attesa terza fatica dietro la macchina da presa di Vincent Gallo, dopo il grande esordio di “Buffalo 66” e il passaggio in sordina di “The Brown Bunny”. Da uno come Gallo è lecito attendersi di tutto. Staremo a vedere. E’ a dir poco curiosa, poi, la coincidenza che in concorso quest’anno a Venezia ci sia anche uno dei nomi a cui Vincent Gallo tributa il suo personale ringraziamento nei titoli di coda del suo film d’esordio: Monte Hellman. Di lui sembrava essersi smarrita ogni traccia, dopo qualche passo incerto compiuto negli anni ’80, la decisiva operazione di patronato per “Le Iene” di Tarantino, e stralci di una misteriosissima filmografia che negli anni a cavallo tra il 1960 e il 1974 ha conosciuto il suo zenit. Uscito dalla bottega cormaniana e battezzato alla regia con l’insolito fanta-thriller montano a bassissimo costo “The beast from the haunted cave”, Hellman ha conosciuto una seppur minoritaria fortuna da outsider grazie ad un nucleo fondante di tre film, costituito dal dittico western esistenzialista e nicholsoniano “La sparatoria”/”Le colline blu” e, ancor più, da “Strada a doppia corsia”, entrato insieme ad “Easy rider” nell’immaginario collettivo cinematografico legato all’America dei road movie e della contestazione. Se i due western, nella loro rarefatta silenziosità, sono retti dalla magnifica performance di un giovane Jack Nicholson, in “Two-lane blacktop”, accanto ad un James Taylor nell’insolito ruolo di attore protagonista, brilla il grandissimo Warren Oates. Il sodalizio Oates-Hellman, nato con un piccolo ruolo in “The shooting”, sarebbe continuato e avrebbe dopo qualche anno prodotto forse il film più interessante e misconosciuto all’interno della semi-clandestina produzione del regista. Nel crepuscolare e bellissimo “Cockfighter”, girato nel 1974 e mai proiettato in Italia, Oates è uno sconfitto personal trainer di galli da combattimento, malinconico e ammutolito da un bizzarro voto di fedeltà alla battaglia. Un perdente che, come in “Strada a doppia corsia”, abita i territori della solitudine e frequenta i margini della legalità. In “Road to nowhere”, in concorso a Venezia quest’anno, Hellman ci racconterà la storia di un giovane cineasta che durante le riprese del suo film viene coinvolto in un crimine. Come dire: buon sangue non mente, mai.

[Monte Hellman: American Stranger]


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