GDC 2016
Alla Game Developers Conference di San Francisco, Obsidian Entertainment ha presentato Tyranny, nuova creatura dello studio apparentemente destinata a seguire le orme dell'ottimo Pillars of Eternity.
Quando ho saputo che a San Francisco avrei visto un nuovo RPG di Obsidian, non ho potuto fare a meno di pensare che, pur avendo esaurito tanto tempo fa le giornate intere da dedicare a giochi tanto grossi, chi lo sa, magari avrei visto in anteprima mondiale il nuovo Knights of the Old Republic. No, OK, non ci credevo granché neanche io, ma che ci volete fare, l'aria californiana mette di buon umore. Quello che mi sono ritrovato davanti settimana scorsa, in effetti, era una versione super preliminare di Tyranny, nuova creatura della software house del sacro Avellone e dei suoi discepoli, destinata a proseguire sulla strada lanciata dall'ottimo Pillars of Eternity. L'impostazione alla base di Tyranny è quella di un mondo rovinato da una guerra epica in cui, senza mezzi termini, hanno vinto le forze del male. E una volta tanto il giocatore non vestirà i panni di un paladino del bene destinato a ripristinare l'equilibrio nella Forza, ma bensì un emissario di alto livello di questa forza oscura e totalitaria, ossia i Fatebinder. Per dirla con le parole degli sviluppatori, saremo una sorta di Giudice Dredd sui generis che, assieme ai suoi compagni di viaggio, fungerà da giudice, giuria e giustiziere per tutte le terre e popoli che andremo a incontrare nelle nostre peregrinazioni. La demo a cui ho potuto assistere durante la scorsa GDC, in questo senso, è stata utile per capire meglio le possibili variabili che andranno a influire sulla storia, l'ambientazione e anche nelle relazioni, sia nel party che tra le diverse fazioni. Tyranny si basa su un sistema classless, ovvero senza classi specifiche per diversi personaggi, il che ha dato diverse libertà al team per fare in modo che le situazioni che ci verranno proposte nel corso della storia possano risolversi in modi molto diverso a seconda del nostro approccio.
Sistema ClasslessIl sistema classless permette al giocatore di sviluppare il proprio team in maniera fluida, cambiando liberamente tra l'equip e modificando la crescita delle nostre specifiche statistiche.
Dal momento che l'esperienza maturata aumenta le varie abilità - sia di combattimento che verbali - in modo da assecondare perfettamente le nostre scelte, ogni azione compiuta ci immergerà realmente in un mondo sempre diverso a seconda della nostra interpretazione del ruolo. Detto che la build era ancora preliminare e di certo non mi è stato fatto un bignamino dell'ambientazione del gioco nei pochi minuti a disposizione, gli sviluppatori mi hanno mostrato due possibili esiti per la stessa quest, in cui il gruppo di protagonisti doveva recarsi in un villaggio per trovare un Beastman, ovvero una creatura metà uomo e metà bestia appartenente a una razza con un'approfondita conoscenza della magia, materia ancora molto misteriosa e temuta nel mondo di Tyranny. La prima run a cui ho assistito ha visto il gruppo arrivare nella città di destinazione e avvalersi della forza della propria autorità (e quindi della loro insita malvagità) per convincere le autorità locali, la Scarlett Course Army, a lasciarci la "gestione" del Beastman prigioniero, prontamente liberato.
Una scelta che ci ha fatto guadagnare un po' di rispetto della Scarlett Course Army (ben felice di essersi liberata di una responsabilità tanto gravosa), ci ha fatto odiare dal popolo della città (dal momento che abbiamo liberato una minaccia per la comunità) ma che, potenzialmente, ci permetterà di scoprire di più sulla magia che sta plagiando le terre e tutto il mondo di gioco. La seconda run, d'altro canto, ha visto il nostro gruppo di eroi partire a spada sguainata, prima intimidendo i poveri Scarlett Course all'entrata della città e poi attaccando a viso aperto quelli presenti a presidio del Beastman, ancora in attesa del suo destino. Il sistema di combattimento di Tyranny si basa chiaramente su quello che ha fatto le fortune di Pillars of Eternity, ereditandone la pausa del tempo reale le sue caratteristiche chiave. È stata tuttavia aggiunta la possibilità di combinare gli attacchi tra i vari membri del party, in modo da creare combinazioni ancora più potenti e avere a disposizione un crowd control di un certo livello per avvantaggiarci nella battaglia. Annientate le guardie, togliere la vita al Beastman incaprettato è stato come bere un bicchier d'acqua. In questo caso, ovviamente, la Scarlett Course Army non ha preso bene la nostra visita, il popolo ha aumentato il suo timore nei nostri confronti e, potenzialmente, il popolo dei Beastmen può sfogare la sua rabbia vendicativa e le sue magie contro la città. Detto questo, l'art direction di Tyranny è particolarmente piacevole, dal momento che gli sviluppatori hanno pensato a uno stile quasicartoon che rendesse al meglio l'ambientazione stile età del Bronzo. Soprattutto, questa scelta riesce ancora una volta a valorizzare la visuale isometrica, dando vita ad ambientazioni chiare e ben leggibili nonostante le diverse circostanze che andranno a cambiarli nel corso della trama, influenzati dalle nostre scelte e dalle azioni che compieremo assieme ai nostri compagni di party.
L'intero mondo di gioco viene infatti fortemente influenzato, anche a livello estetico e ambientale, dai contesti sociali e dalle relazioni tra i vari personaggi, le varie fazioni e le varie razze che popolano il reame. Secondo gli sviluppatori, in questo caso sono più le situazioni in cui lo sfruttare gli eventi a proprio vantaggio, le motivazioni egoistiche e il vero e proprio odio muovere gli eventi, piuttosto che il contesto fortemente fantasy e la voglia di avventura che muovono i giochi di ruolo più canonici. Insomma, Tyranny si preannuncia un nuovo interessantissimo gioco di ruolo che, seppur non ambientato in una galassia lontana lontana, già durante una breve demo ha mostrato il potenziale per tenerci incollati per ore e ore.
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