L’etichetta “disturbi dell’umore” definisce una categoria diagnostica precisa, ma possiamo renderla un po’ meno psichiatrica se pensiamo a tutte le volte che ci siamo detti frasi come “sono proprio di cattivo umore”, “ho l’umore sotto i piedi”, “oggi è proprio una giornata no”. Oppure al contrario: “sono di ottimo umore”, “oggi spaccherei il mondo”, “sono pieno di energia”, “mi sento un gran figo”. Perché si parli di disturbo è necessario che l’entità sia tale da causare alla persona problemi o disfunzioni persistenti o ripetute, oppure disagio marcato, disadattamento alle condizioni ambientali di vita con ripercussioni di varia entità nella vita relazionale e/o lavorativa.
Facciamo finta, per un momento, che non esistano le etichette diagnostiche e concentriamoci solo sul tono dell’umore. Normalmente questo feeling di base è soggettivo e variabile, oscilla naturalmente lungo il continuum tristezza-euforia, ed è omeostatico cioè si auto regola dall’interno.
L’umore potrebbe essere paragonabile ad una lente: la condizione dello stato d’animo (tristezza o euforia) condiziona costantemente l’esame di realtà. Quando ci diciamo “oggi è cominciata proprio male”, diamo pericolosamente il via ad una serie di letture pessimistiche della realtà. Al contrario, se siamo felici e di buonumore, il lavoro sembra meno pesante, la fatica più sopportabile, la giornata meno lunga. Se la pensiamo con i colori, è un po’ come metterci una bella lente grigia che filtra il mondo. Nonostante la luce, il colore e le opportunità che possono presentarsi, i nostri occhi vedranno tutto monocromatico, sui toni della malinconia e della tristezza.
Attenzione però, non è tutta suggestione. Come accennavo prima, il tono dell’umore si autoregola dall’interno, questo significa che il nostro sistema nervoso reagisce attivando o inibendo una serie di neurotrasmettitori e ormoni che rallentano o aumentano il nostro stato di attivazione fisiologica. Nell’immaginario comune una persona che soffre di depressione ha un ritmo più rallentato e uno stato di pesantezza visibile. Al contrario, una persona euforica trasmette leggerezza e si muove con entusiasmo e vitalità. Proprio a causa di questo coinvolgimento del sistema nervoso è importantissimo chiedere aiuto tempestivamente, perché un umore altalenante non si trasformi in una diagnosi più seria. Se ci accorgiamo che il nostro essere lunatici sta influenzando in modo negativo la nostra vita, possiamo premere il famoso tasto “pausa” e chiedere aiuto a un professionista.
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