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'U "scorciacitëla", "Mamma mënorca" e l'uomo "c lu n'cìnë"...quando i bambini avevano paura!

Creato il 12 agosto 2013 da Crono @Amaraterramia
di Annalisa Grana
Quale sannicandrese da piccolo non si è sentito minacciato almeno una volta nella sua vita da questi personaggi? Utilizzati per intimorire i bambini, venivano nominati in momenti e occasioni particolari della giornata o per dissuadere e convincere i bambini in atteggiamenti sbagliati.
'U scorciacitëla veniva nominato prettamente nelle afose ore pomeridiane estive, quando ci si ribellava al riposino: "Se non dormi mò të vè cciaffa 'u scorciacitëla" (se non dormi ti viene a prende lo "sbuccia bambini"). In realtà non veniva mai descritto e si lasciava pieno spazio all'immaginazione del bambino che già dal nome poteva intuire la cattiveria del personaggio (scorcia: sbuccia, scuoia e citëla: bambino). C'era chi lo immaginava piccolo e goffo, una sorta di gnomo, chi lo immagina come un uomo grosso e nero; a volte si muovevano in coppia o addirittura in gruppo ma con un unico intento, quello di rapire e poi sbucciare i bambini che si trovavano in mezzo alla strada nelle prime ore pomeridiane. Io, personalmente, lo immaginavo come uno zingaro, con il volto rugoso come un vecchio, magro e velocissimo nel rincorrere i bambini con un sacco enorme che doveva servire per poi portare via i bambini che era riuscito a catturare.
A prescindere da chi fosse e come fosse fatto, lo stratagemma funzionava e mi guardavo bene dal fare brutti incontri....
E poi c'era lei, "Mamma mënorca", una sorta di strega cattiva, che non si sa da dove veniva e dove dimorava e in un'altra variante " la mamma d la Prucina" (la mamma di Apricena) un paesino a pochi chilometri dal mio.
Hai un racconto della tua infanzia? Scrivici il tuo ricordo qui sotto tra i commenti oppure su facebook! A differenza dello scorciacitëla, Mamma mënorca veniva nominata più volte durante la giornata, se non ubbidivi, se non mangiavi, insomma qualsiasi cosa facevi o non facevi c'era sempre lei: "Avì arriva Mamma mënorca!! Era vestita con abiti lunghi e scuri, con un fazzoletto in testa ed era ciotta ciotta, si perchè poi, se non ti comportavi bene, non solo Mamma mënorca ti veniva a prendere e ti portava via ma alla fine ti mangiava pure! E se era così ciotta allora vuol dire che c'erano un sacco di bambini cattivoni...
Una domanda mi ha sempre attanagliato: ma chi la chiamava questa Mamma mënorca? Come faceva a sapere che proprio in quel momento mi stavo comportando male? Aveva un telefono e veniva avvisata? Mah... piccole preoccupazioni di bambina che hanno lasciato il posto alla ragione e alla maturità tranne che in un caso, si perché lo ammetto, alla mia età (35 anni tondi tondi) io quando vado in bagno a casa di mia nonna ci vado ancora con un velo di timore e continuo a non affacciarmi alla finestra perché penso che ci sia ancora lui, appollaiato sul davanzale con il suo bel bastone ricurvo, pronto a tirami giù dal collo nel caso in cui mi sporgessi, si lui: l'uomo c lu n'cinë (con l'uncino), uomo sulla sessantina, vestito di scuro che altro non aveva da fare che stare lì seduto ad aspettarmi con il suo bastone!
Certo non mancavano di fantasia le nostre mamme e nonne per mettere a tacere le proprie ansie...
e vaglielo a spiegare agli psicologi moderni come siamo cresciuti!
E tu conosci questi personaggi fantastici? Lo "scazzamurreddë"?
Hai un racconto della tua infanzia? Scrivici il tuo ricordo qui sotto oppure su facebook!


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