Magazine Diario personale

Ucas

Da Pythia
La scorsa settimana ero alla fermata dell'autobus; abituata a prenderlo sotto casa dove passa un'unica linea e dove quindi ferma comunque, se vede gente in attesa, ho rischiato di perderlo perché ho fatto segno di fermarsi solo quando mi sono resa conto che altrimenti non si sarebbe fermato. Una volta salita, l'autista mi ha impartito un'interessantissima lezione su come ci si comporti alla fermata.
Vi risparmio il tedio, riassumendo che se la fermata si trova dove passano più linee si deve alzare il braccio, se invece passa una linea sola l'autobus ferma comunque. Fossimo su tuitter, sarebbe "#sapevatelo".
Stamattina sono alla fermata sotto casa, con me ci sono altre quattro persone. Arriva l'autobus, si ferma, salgo e l'autista borbotta qualcosa.
- Prego? Chiedo io.
- Dovete alzare il braccio.
- (ho sonno e non sono sicura di aver capito) Mi scusi...?
- Alla fermata, dovete alzare il braccio se volete che fermi.

Ora. Siamo in cinque persone ferme a una fermata, con lo sguardo a scrutare l'orizzonte, gli occhi pieni di speranza. Va bene, è sonno, non sottilizziamo. Secondo te, autista fiscale, cosa stiamo facendo?
A. Aspettiamo il sesto per un poker mattiniero.
B. Stiamo giocando a pallavolo con i giornali dall'altra parte della strada.
C. Siamo lì per assaltare il furgone del panettiere per rubargli tutte le brioche.

Ah no, è vero, siamo una barzelletta! Ci sono due cinesi, due senegalesi e un'italiana alla fermata dell'autobus...

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