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Uccelli: riproduzione

Creato il 23 marzo 2012 da Whitefang
Sono passati un po’ di giorni dall’ultimo post, ma per ragioni personali non ho potuto fare diversamente. E’ un peccato, perché in queste settimane sono successe molte cose nei nostri dintorni. La natura si sta risvegliando, cullata dal tepore di queste giornate, i prati si sono riempiti di macchie gialle con la fioritura delle primule e i rospi hanno iniziato e concluso la loro migrazione a scopo riproduttivo verso laghi, stagni e laghetti. Mi sarebbe piaciuto parlarvene in tempo reale, anche perché negli hanni passati avevo partecipato come volontaria al salvataggio dei rospi, che troppo numerosi perdono la vita durante queste migrazioni, schiacciati dalle automobili. Purtroppo non mi è stato possibile partecipare anche quest’anno, quindi rimando l’argomento all’anno prossimo!Riprendiamo quindi da dove avevamo lasciato: gli uccelli e la loro riproduzione.
Gli uccelli si riproducono mediante fecondazione interna e spesso si osserva uno spiccato dimorfismo sessuale. Le colorazioni del piumaggio solitamente sono più accese e vivacemente colorate nei maschi, più mimetiche e scialbe nelle femmine. L’accoppiamento si ripete numerose volte in un breve lasso di tempo. Poche specie sono provviste di un organo copulatore vero e proprio (anatre, oche e struzzi, nandù, emù e casuari),  quindi non vi è una penetrazione: il maschio si limita ad avvicinare la cloaca a quella della femmina, dove lo sperma viene raccolto nella camera cloacale e poi migra verso gli ovidutti.
Gli uccelli, essendo dei volatori, non possono permettersi di portare a termine lo sviluppo embrionale  dei piccoli all’interno del proprio corpo, come avviene nei mammiferi. Ed è per questa ragione che gli uccelli depongono le uova. Un istinto evocato dalla vista delle uova porta poi questi instancabili animali ad accovacciarsi su di esse per incubarle con il calore del proprio corpo. Spesso maschi e femmine si dividono questo lavoro, dandosi il cambio in buona armonia.
I compiti della riproduzione scandiscono in larga misura tutta la vita degli uccelli, suddividendo l’anno in 5 grandi periodi:
1) scelta del territorio per la nidificazione2) accoppiamento3)costruzione del nido4) deposizione delle uova e cova5)allevamento della prole
1)la scelta del territorio per la nidificazione è generalmente affidata al maschio. I canti e i rumorosi concerti canori frequenti in molte specie servono ad annunciare ad eventuali concorrenti che una determinata zona è già occupata. Il territorio deve essere grande abbastanza da assicurare cibo sufficiente per l’allevamento della prole. Una volta conquistato ed assicurato il proprio territorio, il canto si modifica, comunicando il desiderio di conquistare una compagna.
2) con l’arrivo della femmina si intensificano i canti di corteggiamento e le aggressioni verso gli invasori. Episodi cruenti sono poco frequenti e solitamente limitati a quelle specie più piccole ed inermi (ad esempio nel pettirosso). Le specie provviste di armi offensive, come ad esempio i rapaci, non manifestano la stessa foga aggressiva. Questo rientra in un ordine logico naturale che privilegia sempre e comunque la vita ( ordine al quale purtroppo spesso l’uomo si sottrae….)!La femmina solo in alcune specie risponde al corteggiamento con la voce, dando vita ad un vero duetto d’amore. Più frequentemente manifesta la sua scelta rimanendo nel territorio del corteggiatore.Le coppie così formate svolgono insieme i compiti di costruire il nido e allevare la nidiata. Soltanto i gallinacei sono poligami, mentre corvidi, rapaci, cigni, oche, albatri, picchi, strigidi e pinguini formano coppie che rimangono fedeli per molti anni o per tutta la vita.
3) il nido degli uccelli è una dimora temporanea che esaurisce il suo scopo non appena i giovani imparano a volare. La pulsione alla costruzione del nido si manifesta contemporaneamente a quella di riprodursi.L’abilità con cui gli uccelli costruttori scelgono la posizione migliore per il proprio nido e con cui riescono a realizzarlo con materiali precari ha del portentoso. Ci sono uccelli che covano a terra, in nicchie, sugli alberi o nelle cavità.Ovviamente ci sono anche le eccezioni, uccelli che non costruiscono e non necessitano di alcun nido. Ne sono un esempio i pinguini, che si sono adattati alla vita sul ghiaccio covando le uova sui propri piedi.Uccelli: riproduzione
Varie tipologie di nido:- nidi occasionali: tipici degli strigiformi, che depongono le loro uova sfruttando risorse ambientali o ripari artificiali. Fanno parte di questa categoria anche le specie che parassitano i nidi altrui, come il cuculo o che sfruttano nidi abbandonati da altri.- nidi adattati: gli uccelli che vi ricorrono impiegano un po’ del loro tempo nella ricerca e nell’adattamento ma sfruttano comunque intelaiature preesistenti.-nidi scavati: le escavazioni vanno da piccole depressioni nel terreno a vere e proprie gallerie o a torrioni di materiale detritico scavato in precedenza. Questi sono tipici degli albatros, dei gruccioni e dei martin pescatori.- nidi di tessitori: vere e proprie opere d’arte tipiche dei passeriformi, come il pendolino o il pettirosso, che usano erba e becco con la maestria di una sarta nell’uso di ago e filo.- nidi particolari: quelli delle rondini, composti da fango e saliva.
4) le uova vengono deposte generalmente al mattino. Il loro colore varia a seconda che la specie covi nelle cavità ( in tal caso sarà generalmente bianco) o all’aperto ( in tal caso la colorazione dovrà essere mimetica).La cova inizia quando la covata è al completo.la durata della cova varia da specie a specie. Può durare 12-14 giorni come negli uccelli canori più piccoli oppure 56 giorni come in alcuni accipitriformi. Perché un uccellino nell’uovo possa svilupparsi occorre una temperatura di incubazione compresa fra i 37,5 e i 40°C. l’uccello che cova volta le uova assiduamente e scrupolosamente, affinchè il riscaldamento sia unifporme. Raffreddamenti minimi di breve durata non minacciano però l’embrione, infatti in alcuni casi in cui la femmina cova da sola, può lasciare il nido anche per alcune ore.Il piccolo giunto a maturazione deve liberarsi da solo dell’uovo, senza  l’aiuto dei genitori.
5) i giovani uccelli escono dall’uovo inetti, nudi e ciechi. In questo caso si parla di nidicoli. Nei primi giorni vengono nutriti e scaldati dai genitori. I genitori curano molto l’igiene del nido, rimuovendo i gusci delle uova e gli escrementi dei piccoli.Vi sono alcune specie con prole preecoce o nidifuga, in cui i piccoli sono in grado fin da subito di seguire i genitori e di alimentarsi da soli e necessitano soltanto della protezione dei genitori. Di questa categoria fanno ad esempio parte anatre e galline.

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