Uccidi il padre

Creato il 30 giugno 2014 da Fedetronconi

“Il mondo e’ una parete curva di cemento grigio. Il mondo ha suoni ovattati ed
echi. Il mondo e’ un cerchio largo due volte le sue braccia aperte. La prima
cosa che il ragazzo ha imparato  in quel mondo circolare sono stati i suoi
nuovi nomi. Ne ha due. Figlio e’ il nome che preferisce. Ne ha diritto quando
fa le cose giuste, quando obbedisce, quando i suoi pensieri sono limpidi e
veloci.  Altrimenti il suo nome e’ Bestia. Quando si chiama Bestia il ragazzo
viene punito. Quando si chiama Bestia, il ragazzo ha freddo e fame. Quando si
chiama Bestia, il mondo circolare puzza.”

(da Uccidi il padre, di Sandrone Dazieri, Mondadori)

Ricco di suspence e colpi di scena, capace di inchiodarti a quelle pagine dalla prima all’ultima riga, dai toni fermi e forti: tutti ingredienti giusti per farne un thriller avvincente.
Ci sono i buoni e ci sono i cattivi. Ci sono i servili, i vili, le vittime e gli aguzzini. C’è chi salva e chi è salvato. Ruoli che spesso si sovrappongono senza confondere ne’ stancare. E poi ci sono loro: Colomba Caselli e Dante Torre, i protagonisti di questa storia. Destini spezzati…condizionati e un pò persi. Colomba, bravissima ed esperta poliziotta, ancora in aspettativa dopo esser stata coinvolta in un grave attentato a Parigi, durante una missione. Si porta addosso i segni, non solo quelli fisici delle ferite, ma soprattutto quelli psicologici , quelli che non le permettono di tornare nuovamente in servizio e che anzi la stanno sempre più convincendo a lasciare il lavoro di una vita, tanto grande è il peso del fallimento e della responsabilità che genera sensi di colpa e rimpianti.

Dante è un giovane uomo, sopravvissuto ad un rapimento che l’ha visto da bambino prigioniero in un silo per più di dieci lunghi anni quando tutti lo credevano ormai morto. Sottoposto a torture fisiche e psicologiche il Dante di oggi è schivo, fobico, poco socievole ed esperto di speciali mix di droghe e caffè che lo aiutano a controllare le sue crisi. Ma sopratutto Dante è diventato un consulente a cui ci si rivolge per casi davvero difficili, una sorta di esperto del comportamento umano che ha fatto della sua personale esperienza un insegnamento prezioso e   doloroso al tempo stesso. E anche se non è riuscito a salvare completamente se stesso, riesce a salvare gli altri. Due vite solitarie e vittime di inimmaginabili condizionamenti, ormai abituate
ad un modo tutto strambo di affacciarsi alla vita come se la si potesse continuare a vivere semplicemente attraverso un vetro, senza più esporsi, senza lasciarsi contagiare. Si trovano coinvolti, apparentemente in modo non ufficiale, in un caso di rapimento che da subito scuote i sensi di Dante e mette sulle spine Colomba. Lei superate le prime resistenze si butta a capofitto in questo percorso fatto di amare scoperte e tradimenti, di apparenze e straordinarie illuminazioni. Lui imparerà a fidarsi, ad abbattere i muri del pregiudizio, a considerare la figura del Padre, carnefice, come qualcuno a cui finalmente poter dare davvero la caccia. Stanchi di fare spallucce e di rimettere nell’armadio le belle speranze in attesa che arrivi un’occasione migliore, stanchi di spiegare le cose e di spiegare come ci si sente, di parlare tra le costole, mentre i rumori attorno soffocano ogni tentativo di farsi ascoltare, incapaci di dar forma a ciò che hanno davvero dentro e cercando di evitare continuamente la gente, riusciranno, non senza rischi, a star dietro a tutto quello stravolgersi continuo di prospettive.

Impari da questo libro che non c’è nulla di male a lasciar scoperte le ferite, a lasciare anche che facciano male. Non c è nulla di male a cercare di dare un senso al vuoto che invade il petto e alla paura che riempie l’anima di ansia e terrore.
E’ cosi che, alla fine, la sensazione che rimane è quella che ciò che accade avviene perché è tempo che succeda. Come un balsamo, un delicato abbraccio…piccole stranezze finalmente si
equilibrano. Risate ed occhi increduli, l’emozione che commuove ancora. E anche quando quella verità tanto cercata e voluta rimette in discussione tutto, stravolge i giochi e le possibilità,  si diventa “invincibili”…come solo le persone forti e consapevoli sanno essere. Una sorta di serenità dei giusti, perché c’è sempre spazio per inventarsi un destino. Un film di ricordi mi passa improvviso davanti agli occhi socchiusi, ogni tanto sorridendomi ogni tanto intristendomi e, come per un sogno, chiudendo il libro, non sarò sicura mai se ciò che mi è rimasto addosso, è successo davvero
oppure no.

Recensione a cura di Elena Lucente


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